Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaco impiegato nelle forme gravi di artrite reumatoide, che non rispondano ai trattamenti con antinfiammatori. Per ridurre al minimo l'incidenza dei molti possibili effetti collaterali si inizia sempre con dosi molto basse, che vengono poi aumentate gradualmente. Presenta parecchi effetti collaterali: anoressia, dolori gastrici, nausea, vomito, diarrea, abolizione del senso del gusto (che regredisce spontaneamente continuando la terapia), depressione midollare con leucopenia o trombocitopenia, febbre da farmaco, eruzioni cutanee. Non deve essere usata contemporaneamente con sali d'oro, antimalarici, né con preparati a base di ferro. La penicillamina riduce sensibilmente l'effetto della digossina. Dovrebbe essere assunta un'ora prima o due ore dopo i pasti.
(o penicillinasi), enzima, detto anche beta-lattamasi, prodotto da alcune specie di microrganismi, che scinde la molecola delle penicilline, inattivandola.
Benzilpenicillina, farmaco antibiotico prodotto da colture della muffa Penicillium notatum, capostipite degli antibiotici e del gruppo delle penicilline. Agisce interferendo nella sintesi proteica della membrana cellulare batterica, di cui impedisce i normali scambi biologici. Esistono penicilline naturali e semisintetiche: chimicamente sono beta-lattamine che agiscono inibendo la sintesi della parete batterica. La penicillina naturale più usata in terapia è appunto la benzilpenicillina o penicillina G: ha azione batteriostatica e, per concentrazioni più elevate, battericida.
Per quanto riguarda lo spettro d'azione è efficace nelle infezioni da streptococco beta-emolitico, pneumococco, meningococco, gonococco, germi della gangrena gassosa, bacillo difterico e treponema pallido.
Non agisce contro la maggior parte dei batteri gram-negativi e non può essere somministrata per via orale perché è distrutta dall'acidità gastrica, inoltre è inattivata dalla penicillasi.
In passato è stata molto usata per le sue qualità terapeutiche e per la buona tollerabilità: in effetti è quasi completamente priva di effetti collaterali, con la notevole eccezione, però, di reazioni allergiche, che possono essere anche molto gravi, e si verificano in genere in persone sensibilizzate alla penicillina che, in seguito a successive somministrazioni, hanno reazioni di tipo shock anafilattico.
Ogni preparazione contenente penicillina, inclusi alimenti e cosmetici, può indurre sensibilizzazione, a qualsiasi dosaggio o via di somministrazione. Il dosaggio è comunemente espresso in Unità Internazionali (U. I.): 1 000 000 U. I. = 600 mg. Sono preparate forme ritardo, penicillina G-procaina e penicillina G-benzatina, che hanno le stesse caratteristiche e lo stesso spettro antibatterico, ma presentano una maggior durata d'azione
Gruppo di antibiotici, derivati di sintesi della penicillina, preparati per migliorare lo spettro antibatterico, esteso ai germi gram - (per esempio l'ampicillina), per renderne possibile l'assunzione per via orale, o per aumentarne la resistenza alla penicillasi(per esempio la meticillina). Sono dette anche penicilline semisintetiche, e sono ottenute facendo reagire l'acido 6-amino-penicillinico con varie sostanze. Gli effetti collaterali sono analoghi a quelli della penicillina (reazioni di ipersensibilità, con rash maculopapulosi, orticaria, eosinofilia o anafilassi nel 10% dei casi; inoltre sono possibili nausea, vomito, epigastralgie, diarrea). Le sostanze più usate sono: l'ampicillina, l'amoxicillina (eventualmente associata con l'acido clavulanico, un inibitore delle beta-lattamasi), la meticillina, la carbenicillina, la mezlocillina, la piperacillina (che anch'essa può essere impiegata in associazione con un inibitore delle beta-lattamasi, il tazobactam).
Capacità che si manifesta in certi microrganismi, che divengono insensibili all'azione delle penicilline. È dovuta alla produzione di penicillasi e alla sopravvivenza per selezione dei ceppi resistenti (vedi resistenza antibiotica).
La monitorizzazione delle erezioni notturne è una tecnica diagnostica delle erezioni peniene notturne con sistema Rigiscan Plus computerizzato. Un esame di importanza fondamentale si fonda sul presupposto del fisiologico verificarsi di erezioni spontanee (almeno tre) durante le fasi REM del sonno, cioè in concomitanza dell'attività onirica a sfondo erotico,in un maschio adulto senza patologia organica, né gravi disturbi psicogeni. La penimetrìa notturna andrebbe eseguita in un "laboratorio del sonno", per avere conferma del verificarsi delle fasi REM, ma per motivi pratici è correttamente eseguita al domicilio del paziente per tre notti consecutive mediante un apparecchio portatile che registra le variazioni di circonferenza, e soprattutto di rigidità, del pene, il Rigiscan, appunto. Si valutano poi il numero delle erezioni, la loro durata e consistenza.
In un soggetto normale con regolari fasi di sonno REM, gli episodi erettili raggiungono una rigidità compresa tra l'80 ed il 100% con una durata media di 30 minuti ciascuno. Con tale metodica possiamo discriminare i deficit erettili organici da quelli psicogeni. Infatti gli episodi erettili notturni prescindono da qualsiasi influenza psicologica.
La penoscopia è una tecnica rapida e non invasiva utilizzata in dermatologia genitale maschile, per osservare ad elevati ingrandimenti le manifestazioni genitali da HPV papillomavirus.
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