Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Grafico statistico usato per rappresentare la distribuzione, nella popolazione normale, di un parametro che si sta studiando (per esempio, peso, statura, circonferenza cranica) in rapporto all'età. Il 50° sistema dei percentili corrisponde al valore rispetto al quale i dati per la metà della popolazione risultano superiori e per l'altra metà inferiori: tale valore è detto mediana. Abitualmente i valori dei grafici vanno dal 3° al 97° sistema dei percentili. I dati che si trovano sulle linee di questi due percentili stanno a indicare che solo 3 soggetti su 100 di quella popolazione presentano un valore rispettivamente più basso o più alto di quello considerato.
E' una funzione psicologica che permette all'io cosciente di organizzare le informazioni, riguardanti il mondo esterno, provenienti dalle sensazioni.
La percezione rappresenta una complessa funzione psichica che elabora i dati sensoriali acquisiti tramite gli organi di senso e i recettori esterni e interni dell'organismo. Possono verificarsi situazioni patologiche in cui i processi percettivi sono più vivaci e più rapidi (stati di eccitamento), oppure più lenti (stati di confusione e di depressione), e infine condizioni in cui certi processi percettivi sono del tutto assenti (cecità, sordità psichica). Un altro importante gruppo di disturbi della percezione è rappresentato dalle illusioni, le allucinosi, le allucinazioni.
Tecnica che consente di studiare le condizioni degli organi in base alle caratteristiche del suono prodotto percuotendo con uno o più dita, a piccoli colpi, una determinata regione cutanea, sotto la quale sono situati i visceri in esame.
Lo stato dell'organo in osservazione si reputerà normale o patologico a seconda che il suono risulti ottuso o timpanico. La percussione del torace, per esempio, sulla parete posteriore, consente di misurare l'ampiezza delle escursioni delle basi polmonari durante le fasi di espirazione e di inspirazione, di individuare, nel caso di ottusità, un versamento pleurico o una polmonite lobare oppure, nel caso di timpanismo, enfisema polmonare, caverne polmonari ecc.
Il fluor fluido secreto nel canale della vagina ha principalmente la funzione di mantenere lubrificate le pareti vaginali allo scopo di prevenire le infiammazioni da sfregamento che potrebbero essere causate dai normali movimenti quotidiani.
In condizioni normali il liquido vaginale non fuoriesce, ma vi sono determinate condizioni che, pur non assumendo connotazioni di tipo patologico, possono provocare il fastidioso fenomeno delle perdite vaginali.
Tali perdite possono avere connotazioni fisiologiche o patologiche.
Le perdite vaginali come per esempio nell'adolescenza (si parla infatti di leucorrea delle adolescenti)possono essere provocate dall'instabilità ormonale.
Sono da considerarsi normali anche le perdite vaginali che si verificano per qualche giorno dopo il termine del ciclo mestruale (leucorrea post-mestruale) a causa di un ritardo nella ricostruzione del tessuto dell'endometrio.
Il fenomeno si osserva anche nel periodo ovulatorio (leucorrea ovulatoria)ed è dovuto alla fluidificazione del muco cervicale provocata dalla notevole concentrazione ematica di estrogeni. Anche la carenza di estrogeni,tipica delle donne anziane,causando un assottigliamento della mucosa vaginale lascia filtrare più liquidi del normale. In altri casi le cause di perdite vaginali sono un effetto collaterale dei contraccettivi orali estroprogestinici, l'utilizzo troppo frequente di irrigazioni vaginali, di alcuni deodoranti intimi o prodotti con azione spermicida o a seguito dell'utilizzo abituale di assorbenti interni.
In linea generale, le perdite vaginali fisiologiche, al di là dei fastidi provocati dallo sporcare gli indumenti intimi e dalla sensazione di bagnato, sono asintomatiche e non necessitano di particolari trattamenti, se non una blanda terapia a base di estrogeni in quei casi in cui il fenomeno diventa penalizzante da un punto di vista della qualità della vita.
Le perdite vaginali possono essere provocate da processi patologici. L'elemento fondamentale che generalmente permette una prima discriminazione fra perdite vaginali fisiologiche e perdite vaginali patologiche è la mancanza o meno di sintomi. Le perdite vaginali di tipo patologico sono in genere associate a prurito, bruciore, irritazione vaginale, irritazione genitale esterna, cattivo odore e dispareunia (dolorabilità a livello dell'area vaginale durante e/o dopo un rapporto sessuale).
Al contrario delle perdite vaginali fisiologiche, che oltre che essere asintomatiche, sono caratterizzate dalla loro semitrasparenza; le perdite vaginali patologiche invece assumono caratteristiche molto diverse che dipendono dal processo patologico che le ha provocate.
Sono molte le patologie che sono alla base di perdite vaginali alterate; fra le più ricorrenti ricordiamo:
Atrofia vaginale
Cancro della vagina
Candidosi
Cervicite
Clamidia
Fibroma
Fistole retto-vaginali
Gonorrea
Herpes genitale
Infezione da papilloma virus umano
Malattia infiammatoria pelvica
Tumore alla cervice uterina
Vaginite
Vaginosi batterica
Verruche genitali.
Vediamo adesso come possono presentarsi le perdite vaginali di origine patologica.
Perdite vaginali giallo-grigiastre - Potrebbero essere provocate da clamidia, una patologia infettiva che si trasmette per via sessuale e che colpisce la mucosa vaginale. Il trattamento è di tipo antibiotico e dovrà essere seguito anche dal partner. La clamidia è una patologia da non trascurare perché può essere fonte di seri problemi a carico di utero e ovaie.
Perdite vaginali muco-purulente – Potrebbero essere causate da clamidia o da Ureaplasma urealyticum, un batterio che, in bassissime concentrazioni, è riscontrabile nella microflora vaginale, ma una cui crescita eccessiva è causa di infezioni vaginali.
Perdite vaginali bianche, maleodoranti e schiumose – Potrebbero essere causate da vaginosi batterica o da Gardnerella vaginalis, una patologia infettiva che non deve essere assolutamente sottovalutata perché potrebbe causare seri problemi all'apparato genitale. Spesso le perdite vaginali sono accompagnate da bruciore e da dolore, soprattutto dopo i rapporti sessuali. Il trattamento è di tipo antibiotico, sia per via orale che tramite l'applicazione di pomate od ovuli.
Perdite vaginali, grumose, il cui aspetto ricorda quello della ricotta – Sono provocate da infezioni da funghi del genere Candida (candidiasi). Le perdite vaginali sono generalmente associate a bruciori, prurito, dolore sia nell'urinare sia durante i rapporti sessuali. È un'infezione trasmissibile sessualmente e anche il partner dovrà seguire la terapia antifungina.
Perdite vaginali schiumose giallo-verdastre e maleodoranti – Sono provocate da Trichomonas vaginalis, un'infezione sessualmente trasmissibile. Talvolta sono associate a bruciore e dolore. Il trattamento può essere locale o sistemico.
Perdite vaginali di colore giallognolo e consistenza cremosa – Potrebbero essere provocate da gonorrea, un'infezione dovuta ad un batterio Gram-negativo, la Neisseria gonorrhoeae. La gonorrea è curata con antibiotici, quali penicillina, tetracicline ed eritromicina. I soggetti colpiti devono astenersi da rapporti sessuali fino alla completa guarigione.
Perdite vaginali ematiche – Le perdite vaginali di sangue, escludendo quelle provocate dal ciclo mestruale, potrebbero avere come origine un fibroma oppure polipi alla cervice uterina o all'endometrio oppure essere causate da malattia infiammatoria pelvica.
In caso di perdite vaginali con tracce di sangue è necessario sottoporsi a una visita ginecologica che ne individui l'origine.
Il nervo muscolocutaneo (o nervo perforante del Casserio) è un nervo misto che origina dal tronco laterale del plesso brachiale e comprende fibre provenienti da C5, C6 e C7.
Innerva i muscoli della loggia anteriore del braccio (bicipite, coracobrachiale, brachiale), mentre la sua zona sensitiva è rappresentata dalla cute della regione laterale del braccio e dell'avambraccio.
Il nervo è il più laterale dei rami del plesso brachiale. Origina adeso al muscolo sottoscapolare e raggiunge la loggia anteriore del braccio perforando a pieno spessore il muscolo coracobrachiale; prosegue quindi fra il coracobrachiale e il bicipite;si situa poi nell'interstizio tra i muscoli bicipite brachiale e brachioradiale. Durante il suo decorso nel braccio fornisce i suoi rami muscolari.
A livello della piega anteriore del gomito si fa sottocutaneo e prende il nome di nervo cutaneo laterale dell'avambraccio. Si divide in un ramo anteriore e uno posteriore e si distribuisce alla cute laterale dell'avambraccio.
Insieme dei sintomi che si presentano successivamente alla perforazione di un organo, solitamente i visceri addominali; in questo caso si manifesta con dolori talvolta molto acuti al ventre, accompagnati da stato di shock: vi è anche presenza di contrattura addominale. Le cause sono numerose; tra esse si possono citare:
- perforazioni traumatiche, conseguenti a ferite da arma da fuoco o da punta;
-perforazioni infettive, che possono manifestarsi in corso di dissenterie bacillari o di tifo;
-perforazioni ulcerose, solitamente originatesi nella parete anteriore del duodeno come complicanza di ulcere peptiche;
-perforazioni da farmaci, che si possono manifestare dopo trattamenti prolungati con acido acetilsalicilico o con cortisonici.
indrome morbosa determinata dall'esposizione del corpo a temperature inferiori a 0 ºC. Può interessare tutto l'organismo (perfrigerazione generale) o soltanto alcune regioni (perfrigerazione locale o congelamento); la gravità delle alterazioni provocate dal freddo sui tessuti dipende soprattutto dalla durata della loro esposizione alle basse temperature. Il primo effetto del freddo sui tessuti consiste in una contrazione dei vasi sanguigni, che produce ischemia, seguita dopo qualche tempo dalla dilatazione dei vasi per paralisi vasomotoria, quindi da iperemia: se l'azione del freddo si protrae a lungo, oppure si ripete più volte sullo stesso punto, si manifesta un'infiammazione con essudato sieroso e formazione di bolle o flittene simili a quelle delle scottature di secondo grado. Infine, se l'azione del freddo intenso è molto prolungata, si produce la necrosi della cute e talora anche dei tessuti profondi e perfino la gangrena di interi distretti. La perfrigerazione generale, oltre ai fenomeni morbosi già descritti, determina spesso perdita di coscienza per ischemia cerebrale e collasso cardiocircolatorio (congelamento).
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