Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Processo infiammatorio del pancreas dovuto a varie cause:
la più comune è rappresentata dalle malattie delle vie biliari, e precisamente dalle calcolosi della colecisti e del coledoco; in questi casi il passaggio di un calcolo nel duodeno porta a un aumento della pressione nelle vie biliari, con conseguente passaggio di bile nel dotto di Wirsung e una forte reazione infiammatoria. Altre cause di pancreatite acuta sono: l'abuso cronico di alcol da parte di pazienti già affetti da pancreatite cronica; gli interventi chirurgici a carico di organi vicini al pancreas (per esempio, stomaco, duodeno e vie biliari); la presenza di malattie duodenali, come diverticoli, tumori duodenali e della papilla, che possono ostacolare il deflusso del succo pancreatico dal dotto di Wirsung; le iperlipoproteinemie; l'iperparatiroidismo, in quanto l'eccesso di calcio favorisce nel pancreas l'attivazione degli enzimi, con conseguente aggressione del pancreas stesso; l'ERCP (colangiopancreatografia retrograda endoscopica) se non eseguita correttamente; alcuni tipi di infezione, soprattutto virale; alcuni farmaci, come l'azatioprina, i diuretici tiazidici, gli estrogeni, le tetracicline, i cortisonici. Nel 25% dei casi non si riesce a individuare alcuna causa di pancreatite: si parla in questi casi di pancreatite acuta idiopatica. Nella pancreatite acuta si ha morte delle cellule pancreatiche, edema e spesso emorragie, causati dalla attivazione degli enzimi digestivi all'interno dell'organo: la morte cellulare e la liquefazione del tessuto pancreatico portano alla formazione di cavità (pseudocisti), che possono infettarsi e formare ascessi. Il sintomo principale della pancreatite acuta è un forte dolore addominale a pugnalata, diffuso a tutto l'addome o localizzato ai quadranti superiori, spesso irradiato posteriormente; il dolore raggiunge il massimo progressivamente, resta intenso per lungo tempo, e diminuisce gradualmente nel corso di giorni o settimane: il movimento e la respirazione lo esacerbano, mentre la posizione seduta o la flessione del busto lo alleviano. Nei primi giorni si può sviluppare febbre fino a 39 °C, e uno stato di shock, con diminuzione della pressione arteriosa e aumento della frequenza cardiaca. Indizi utili per la diagnosi sono l'aumento dell'amilasi e della lipasi nel siero, l'abbassamento della calcemia, la leucocitosi; talora si può avere ittero, aumento della bilirubinemia, iperglicemia, aumento dell'LDH e dell'aspartato transferasi sierica o AST (SGOT) e ipertrigliceridemia. A scopo diagnostico si utilizzano inoltre l'ecografia e la TAC. La pancreatite acuta, a differenza di quella cronica, ha tendenza alla guarigione se la causa viene eliminata. La terapia si prefigge di mettere il pancreas a riposo, evitando l'alimentazione orale e impiegando un sondino naso-gastrico per evitare che il succo gastrico entri nel duodeno a stimolare il pancreas; per il dolore si somministrano analgesici (in questi pazienti è peraltro controindicata la morfina in quanto può aggravare lo spasmo dello sfintere di Oddi), e per evitare lo shock si introducono liquidi per via endovenosa, tramite fleboclisi. Per prevenire l'infezione del tessuto pancreatico andato in necrosi si instaura una terapia antibiotica. Tra le complicazioni possibili, le più gravi sono insufficienza respiratoria acuta, shock, formazione di ascessi, pancreatite fulminante, formazione di pseudocisti, emorragia, insufficienza renale.
È una malattia addominale severa, che può colpire pazienti affetti da patologia delle vie biliari, da ulcera peptica, alcoolisti o far seguito a somministrazione di farmaci come steroidi, clorotiazide. Frequente anche in malattie vascolari sistemiche quali la periarterite o conseguenza di embolia ateromatosa a livello pancreatico. Può insorgere anche in corso di iperlipidemia, dopo traumi addominali e interventi chirurgici sull'addome. I principali sintomi sono: improvvisi dolori in sede epigastrica, nausea vomito, stipsi, tachicardia, elevata. stato di agitazione psicomotoria, cute pallida e chiazzata. Insorgenza spesso acutissima (quadro di shock) con dolore violentissimo epigastrico, ipotensione, stato algido, talora subittero, alvo chiuso. La terapia dello shock è a base di trasfusioni, plasma o sostituti e liquidi e per l'inibizione della secrezione pancreatica si usano antisecretivi (ranitidina); somatostatina endovena e inibitori del sistema proteolitico e per il trattamento del dolore pentazocina, evitando la morfina. È necessaria una terapia sostitutiva della funzione pancreatica a base di pancreas totale in polvere.
Farmaco che si estrae dal pancreas di bue o di maiale, costituito da una mescolanza di enzimi pancreatici che intervengono nella digestione dei grassi, dei carboidrati e delle proteine.
Viene somministrato nei casi di insufficienza funzionale del pancreas esocrino, sotto forma di pillole o di capsule cheratinizzate.
Asportazione totale o parziale del pancreas.
Il pancreas è un organo retroperitoneale, che pesa 70,80 gr disposto in corrispondenza delle prime vertebre lombari,dietro allo stomaco.
E' distinto in testa, corpo e coda.
La testa è adiacente alla seconda porzione del duodeno, che forma una specie di anello intorno ad essa; dalla testa, la ghiandola si appiattisce progressivamente e si estende verso sinistra, formando il corpo, che anteriormente è rivestito dal peritoneo parietale posteriore, il quale a sua volta delimita la retrocavità degli epiploon. Posteriormente, il corpo è in rapporto con l'aorta, l'arteria e la vena mesenterica superiore, la vena renale sinistra.
La coda è invece adiacente alla milza, e posteriormente è in rapporto con il rene sinistro. Il pancreas è una ghiandola con funzione esocrina ed endocrina.
Le funzioni endocrine sono espletate da gruppi di cellule aggregate in "insule", presenti soprattutto a livello di coda e corpo: sono le cosiddette isole di Langherans, nelle quali ci sono tipi differenti di cellule che producono più ormoni: insulina (cellule beta) e glucagone, (cellule alfa), che sono i due ormoni pricipali per la regolazione della glicemia, somatostatina (cellule delta), polipeptide pancreatico (cell.PP). Le cellule esocrine invece secernono enzimi digestivi, che hanno la funzione di scindere carboidrati, grassi, proteine, acidi nucleici; gli enzimi sono riversati in una serie di condotti che confluiscono poi nel dotto pancreatico principale (di Wirsung).
Esso si unisce con il dotto biliare comune, o coledoco, (che porta la bile dalla colecisti) poco prima di sboccare nel duodeno, dove si riversano la bile e gli enzimi digestivi.
E'una conseguenza dell'irritazione del plesso brachiale, solitamente provocata da processi a carattere espansivo (tumori, cisti). Spesso si tratta di un tipo di cancro al polmone (in questo caso chiamato tumore di Pancoast) definito principalmente dalla sua posizione situata all'estremità superiore del polmone destro o sinistro. Si diffonde in genere ai tessuti circostanti, come coste o vertebre.
La crescita del tumore può causare la compressione della vena brachiocefalica, dell'arteria succlavia, del nervo frenico, del nervo laringeo ricorrente, del nervo vago o, tipicamente, la compressione di un ganglio simpatico, causando una serie di sintomi noti come sindrome di Horner.
Il quadro clinico è caratterizzato da dolore alla spalla, caratteristicamente irradiato lungo il decorso del nervo ulnare dell'arto superiore omolaterale, associato a ipotrofia della muscolatura dell'arto e osteolisi della prima e seconda costa.
il tumore di Pancoast può portare, nei casi più gravi, alla sindrome di Claude-Bernard-Horner che comporta: miosi (restringimento delle pupille), ipoidrosi (assenza di sudorazione), ptosi (abbassamento della palpebra) e enoftalmo (bulbo oculare incavato). In alcuni casi, il plesso brachiale viene influenzato, provocando dolore e debolezza nei muscoli del braccio e della mano.
Il tumore può comprimere il nervo laringeo ricorrente di sinistra e portare ad una voce rauca e tosse.
L'ostruzione, per effetto dell'espansione della massa tumorale, della vena cava superiore, porta alla sindrome della vena cava superiore che provoca cianosi e gonfiore del viso oltre alla dilatazione delle vene della testa e del collo.
Un tumore Pancoast è un tumore apicale che si verifica tipicamente in soggetti fumatori e ex fumatori. I segni e sintomi clinici possono essere confusi con malattie neurovascolari. Storia di fumo del paziente, rapida insorgenza dei segni e dei sintomi clinici, dolore pleurico possono suggerire un tumore di questo tipo.
Il trattamento di un cancro al polmone di tipo Pancoast può differire da quello di altri tipi di tumore non a piccole cellule del polmone. La sua posizione e la vicinanza a strutture vitali (come i nervi e la colonna vertebrale) possono rendere difficile l'intervento chirurgico. Ciò porta alla scelta della chemioterapia e alla radioterapia come trattamento. L'eventuale chirurgia può consistere nella rimozione del lobo superiore del polmone insieme con le sue strutture vicine (arteria succlavia, vena, rami del plesso brachiale, coste e corpi vertebrali), così come la linfoadenectomia mediastinica. L'accesso chirurgico può essere praticato grazie alla toracotomia posteriore o anteriore del torace
Diminuzione sia dei globuli rossi, dei leucociti sia delle piastrine circolanti nel sangue.
Tra le cause ritroviamo gli agenti tossici per il midollo osseo (come i farmaci chemioterapici antineoplastici) e le malattie autoimmuni.
La situazione clinica più nota caratterizzata da pancitopenìa è l'aplasia midollare.
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