Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Le punture di insetti sono una problematica molto comune nei mesi caldi. Alcune zanzare ad esempio, possono essere vettori di importanti malattie infettive. La pelle dei bambini attira facilmente le zanzare, per motivi legati alla maggiore dispersione di calore (es. maggiore superficie corporea, ridotta transepidermal water loss, etc). Solo la zanzara femmina crea le fastidiose punture, mentre i maschi sono solitamente vegetariani. In alcuni casi le punture di insetto, caratterizzate quasi sempre da intenso prurito, possono scatenare orticaria papulosa o impetigine secondaria da grattamento cronico.
Diverse malattie dermatologiche possono esordire con una sensazione puntoria simile a quella provocata da tante punture di spilli sulla pelle, con un fastidio che può variare dal semplice prurito, fino a un vero e proprio bruciore puntorio. Questo fenomeno è noto in dermatologia come puncta pruritica (itchy points) e va inquadrato al momento da un punto di vista diagnostico e terapeutico, in base alle cause scatenanti.
Il purè è un piatto cucinato a base di patate lessate che vengono passate e aggiunte a una base di latte e grassi, generalmente burro o formaggio grana (o entrambi). Il composto viene scaldato cucinato fino a che raggiunge la consistenza voluta. Viene gustato caldo come contorno ed è un piatto tipico servito ai bambini e anziani per la sua facilità di masticazione.
Il contenuto calorico ridotto delle patate (79 kcal) è quindi aumentato dalla presenza del latte, in misura minore, ma soprattutto dal burro e dal formaggio grana (opzionale in alcune ricette). L’apporto calorico finale dipende quindi dalle dosi della ricetta; esistono in commercio preparati già pronti (anche liofilizzati) che contengono già gli alimenti principali sotto forma di una farina di patate, latte in polvere e grassi amalgamati, ai quali è sufficiente aggiungere acqua o latte e portare a ebollizione. Con il termine purea, equivalente a purè, spesso si indicano altri piatti a base di legumi (purea di piselli la più comune) preparati sostanzialmente in modo analogo, con la cottura dei legumi, la loro passatura e quindi l’aggiunta di burro, latte e spesso anche farina. Ovviamente le informazioni nutrizionali dipendono dai componenti
La sindrome di Prader-Willi è una malattia genetica rara caratterizzata da anomalie ipotalamico-pituitarie associate a grave ipotonia nel periodo neonatale e nei primi due anni di vita e alla insorgenza di iperfagia, che esita nel rischio di obesità patologica durante l'infanzia e nell'età adulta, a difficoltà di apprendimento e a disturbi comportamentali o problemi psichiatrici gravi.
L'ipotonia grave alla nascita comporta problemi alla deglutizione e all'allattamento e un ritardo dello sviluppo psicomotorio, ma tende a attenuarsi parzialmente con l'età. Sono state spesso segnalate caratteristiche facciali peculiari (fronte stretta, occhi a mandorla, labbro superiore sottile e bocca rivolta verso il basso) e mani e piedi molto piccoli.
Dopo questa fase iniziale, i segni principali sono l'iperfagia e la mancanza di sazietà che causa spesso, nei bambini affetti di circa due anni, obesità grave. In assenza di controlli esterni adeguati, la condizione può peggiorare rapidamente. L'obesità è la causa più importante di morbidità e mortalità dei pazienti. Altre anomalie endocrine correlate contribuiscono a un quadro clinico caratterizzato da bassa statura, deficit dell'ormone della crescita, e sviluppo puberale incompleto. Il deficit cognitivo è estremamente variabile e si associa a difficoltà di apprendimento e a uno sviluppo anomalo del linguaggio, spesso aggravati dai disturbi comportamentali e psicologici.
È dovuta ad anomalie della regione critica del cromosoma 15 (15q11-q13). Gli esperti concordano che la diagnosi debba basarsi su criteri clinici (i criteri di Holm del 1993, rivisti nel 2001) e essere confermata dalle analisi genetiche. La maggior parte dei casi è sporadica e i casi familiari sono rari; tutte queste informazioni dovrebbero essere fornite dalla consulenza genetica.
La diagnosi precoce, la terapia multidisciplinare precoce e la terapia con l'ormone della crescita (GH) hanno migliorato sensibilmente la qualità della vita di questi bambini.
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