Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Detta anche tiroidite lìgnea, è il processo infiammatorio cronico della tiroide con sclerosi dei tessuti circostanti. Negli stadi avanzati la patologia porta a ipotiroidismo.
Intervento manuale o atto operatorio effettuato per ricondurre nella sua sede anatomica normale un osso lussato, oppure i due monconi di un osso fratturato, o un qualunque organo erniato. In ostetricia, nell'eventualità di procidenza di arti o del funicolo, indica l'insieme delle modificazioni di posizione degli arti del feto o del funicolo, spontanee o provocate con manovre manuali, che hanno il fine di diminuire i diametri della parte presentata per facilitarne l'impegno nel distretto superiore.
Detto di ernia che può essere ricondotta alla posizione normale.
La ricotta non è un vero e proprio formaggio (che si ottiene per stagionatura dalla cagliata), perché viene ottenuta lavorando il siero di latte che si libera dalla cagliata; va dunque più correttamente considerata un latticino. Sono in commercio ricotte prodotte da latte di pecora, vacca, bufala e capra. Il termine ricotta deriva dal latino recoctus, che indica la ricottura del siero dopo la produzione del formaggio. Il siero migliore è quello intero non scremato. Durante la fase di riscaldamento del siero viene aggiunta una sostanza acidificante (l’acido lattico); il siero viene poi costantemente agitato, finché compare sulla sua superficie una fioritura bianca. Si attende quindi l’affioramento della massa solidificata che viene poi lasciata riposare. Per produrre la cosiddetta ricotta dolce si procede all’aggiunta di latte al siero prima del riscaldamento, mentre la ricotta salata (solitamente quella di pecora) si ottiene cospargendo le forme di sale secco.
Le ricotte disponibili in commercio sono molte e diverse. Quella sarda fresca ha forma cilindrica, quella salata può essere grattugiata. La ricotta calabrese viene prodotta anche in Sicilia e si ottiene da latte di capra o di pecora. La ricotta romana ha forma a tronco di cono e pasta solida e asciutta. La ricotta toscana è magra, con gusto asciutto e delicato. Ci sono poi molte altre varietà di ricotta che vengono trattate con spezie o altri ingredienti: la schianta pugliese prevede l’aggiunta di sale e peperoncino piccante; la calabra condita viene essiccata in forno e insaporita con il peperoncino; l’infornata siciliana fresca viene salata e cosparsa di pepe nero macinato.
La ricotta fresca va consumata subito dopo l’acquisto. Può essere utilizzata per la preparazione di dolci (famosi i cannoli siciliani) ma anche di pietanze, come i tortelloni di magro o le torte di verdura.È un cibo che deve esser presente in ogni regime alimentare (sostituendo per esempio la troppo apprezzata mozzarella) perché consente di abbinare il gusto di un buon formaggio (tipico dei formaggi stagionati) a un contenuto calorico molto basso (tipico dei formaggi light).
È però un cibo dinamico, il cui contenuto nutrizionale può variare dalle 130 alle 240 kcal/100 g. Le ricotte delle marche più conosciute hanno un intervallo di variabilità meno accentuato (135-170 kcal/100 g).
INFO AL. – CIBO DINAMICO - Carboidrati: 0,6; proteine: 12; grassi: 10,4; acqua: 75; calorie: 144.
Farmaci in grado di migliorare le condizioni generali dell'organismo stanco e debilitato. In realtà la terapia ricostituente dovrebbe mirare a curare le cause che hanno determinato la debilitazione organica e funzionale. Si parla pertanto di terapia antianemica, quando si assumono ferro o vitamina B12; di terapia antidecalcificante, quando si utilizzano calcio e fosforo nel rallentato sviluppo scheletrico. Si impiegano le vitamine (la cui somministrazione, peraltro, risulta efficace solo quando sia riscontrata una effettiva carenza), gli oligoelementi e molte altre sostanze, che in alcuni casi possono dare anche un vantaggio immediato; ma, perché vi sia una reale e duratura efficacia, è necessario ricercare la causa o le cause che hanno generato un'insufficienza organica, in modo da individuare il ricostituente più idoneo.
Nervo laringeo inferiore, che dal torace risale fino a raggiungere la laringe.
Detto di febbre o malattia caratterizzata da comparsa periodica, dopo periodi di normalità.
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