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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 09/02/2011 @ 13:10:00, in Lettera R, visto n. 1151 volte)
Supporto a staffa metallica usato in passato per permette di camminare appoggiando sulla gamba ingessata.
 
Di riccardo (del 13/01/2014 @ 13:08:14, in Lettera R, visto n. 985 volte)
Sinonimo di neurofibromatosi.
 
Di riccardo (del 13/01/2014 @ 13:06:30, in Lettera R, visto n. 953 volte)
Comparsa di una malattia in chi già ne era stato affetto e ne era guarito.
 
Di dermatologia (del 14/07/2010 @ 22:03:50, in Lettera R, visto n. 5023 volte)
I recettori vanilloidi sono una superfamiglia di canali ionici non selettivi, presenti in molti distretti corporei, tra cui pelle e mucose. I recettori vanilloidi partecipano ad importanti meccanismi biochimici, tra i quali ricordiamo la regolazione del dolore neuropatico e l'infiammazione.
 
Di riccardo (del 25/02/2014 @ 12:30:29, in Lettera R, visto n. 1168 volte)
Secondo i ricercatori della Brown University, che per primi avevano individuato i nuovi fotorecettori misteriosi ('battezzati' ipRGC), queste cellule sono in grado di adattarsi alle variazioni di luce, anche se in un modo piu' sottile e lento rispetto ai ben noti 'cugini' presenti nella retina umana, i coni e i bastoncelli. E servono al cervello per capire la differenza fra giorno e notte. Una scoperta che, si legge su 'Neuron', ha sorpreso gli stessi ricercatori guidati da David Burson: all'inizio, infatti, si pensava che queste nuove cellule dell'occhio si comportassero in modo del tutto diverso. Lo studio Usa fornisce ulteriori prove del fatto che, negli occhi umani, lavorano sistemi complementari in collegamento con il cervello. Coni e bastoncelli, infatti, comunicano rapidamente i cambiamenti di luminosita', segnali che ci permettono ad esempio di 'catturare' con lo sguardo un pallone chiaro che attraversa il cielo. I nuovi fotorecettori, invece, funzionano in un altro modo. In pratica dicono al cervello se e' notte o giorno. ''Queste cellule - spiega Berson - agiscono come un metro su una macchina fotografica, e dicono al cervello di stringere la pupilla in base alla quantita' di luce registrata nel corso del tempo''. Il ricercatore ha scoperto le nuove cellule tre anni fa. Sono presenti nell'occhio in un numero non superiore a 2.000 e hanno un collegamento diretto col cervello. Spediscono, infatti, segnali elettrici all'area cerebrale che regola la pupilla e alla regione che controlla il nostro orologio biologico. Insomma, si sono rivelate importanti anche per sonno, veglia, produzione ormonale, temperatura corporea e altre funzioni vitali. La ricerca di Berson e' stata finanziata dai National Institutes of Health Usa.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 09/02/2011 @ 13:55:05, in Lettera R, visto n. 1520 volte)
Un'area di una cellula che si lega specificatamente al colesterolo LDL.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 09/02/2011 @ 12:40:17, in Lettera R, visto n. 1206 volte)
Struttura anatomica in grado di rilevare stimoli di varia natura e di inviarli al sistema nervoso centrale per elaborare informazioni provenienti dall'ambiente esterno. L'organismo è dotato di moltissimi tipi di recettori in grado si recepire stimoli differenti, che possono essere chimici, tattili, luminosi, pressori, termici e così via. Quando i recettori entrano in contatto con gli stimoli attivano le fibre nervose ad essi collegati, attraverso un aumento della frequenza degli impulsi. I recettori più semplici sono costituiti da ramificazioni o espansioni di fibre nervose sensitive. Strutture più complesse sono ad esempio i recettori tattili, dai quali dipendono alcuni tipi di sensibilità cutanea, formati da tessuto connettivo o da cellule di Shwann che racchiudono la fibra nervosa. I recettori possono essere classificati in modi diversi, ad esempio secondo il tipo di stimolo cui sono sensibili, oppure a seconda della localizzazione e funzione nell’organismo. Esistono poi recettori che si trovano sulle membrane cellulari che si combinano con sostanze chimiche innescando particolari reazioni all'interno della cellula. Tali recettori, detti anche recettori di membrana, sono di due tipi: recettori canali che fungono da passaggio e recettori enzimi che per la loro azione richiedono la stimolazione di un enzima.
 
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