Una sperimentazione dal sapore rivoluzionario quella realizzata dai ricercatori del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele. Alcuni embrioni di topo sono stati tolti dal ventre materno dopo 5 giorni di sviluppo e innestati in un utero artificiale, dove hanno superato l’undicesimo giorni di vita.
L’utero artificiale, come descrive lo studio pubblicato su Nature dal genetista Jacob Hanna e dai suoi colleghi, ha fornito il nutrimento necessario agli embrioni per sopravvivere, assicurando le giuste concentrazioni di glucosio, vitamine, siero, ossigeno e Co2 per la corretta differenziazione e formazione dei tessuti e degli organi.
Il meccanismo di crescita si è interrotto al giorno 11,5, quando l’embrione di topo è diventato troppo grande per potersi nutrire soltanto con il liquido artificiale. Alla placenta mancava infatti il sangue materno, ricco di nutrienti e ...
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