Le radiazioni sono fra noi, anche se non ce ne accorgiamo. Il sole emette raggi UV, da cui cerchiamo di proteggerci con i filtranti solari. Quando ci sottoponiamo a una radiografia assumiamo una certa dose di raggi X, ma anche quando facciamo un viaggio in aereo siamo esposti alle radiazioni.
Le radiazioni sono potenzialmente pericolose per il Dna perché lo possono danneggiare, romperne la struttura o modificarla, fino a provocare un tumore.
Un gruppo di studiosi dell'Università di Trento formato da Manuel Micheloni, Lorenzo Petrolli, Gianluca Lattanzi, e guidato da Raffaello Potestio, ha indagato la rottura del DNA colpito da radiazioni ionizzanti. Ha calcolato il tempo medio tra l'irraggiamento e la rottura del filamento. E ha scoperto che più aumenta la distanza tra le zone danneggiate del DNA, più a lungo la struttura resta unita. Di conseguenza aumenta il tempo a disposizione ...
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