Il decorso di una malattia infiammatoria intestinale (IBD) può essere previsto grazie all'analisi di 17 geni, facilitando così la preparazione di una terapia personalizzata.
Lo rivela uno studio apparso su Gut e firmato da Kenneth Smith e dai suoi colleghi della University of Cambridge.
«Il test è ugualmente preciso e affidabile in tutti i pazienti con IBD, a condizione che abbiano dato prova di malattia attiva e siano gestiti con una terapia minima. Non abbiamo identificato altri fattori correlati al paziente che possano influenzare l'efficacia del test», afferma Smith, autore senior dello studio.
In precedenza, lo stesso gruppo di lavoro aveva dimostrato che una firma trascrizionale presente nelle cellule T CD8 era in grado di distinguere i pazienti con IBD in due sottotipi, IBD1 (malattia grave che richiede un trattamento ripetuto) e IBD2 (malattia lieve), ma il metodo ...
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