In molti casi l'artemisinina non produce gli effetti sperati nei soggetti colpiti dalla malaria. L'azione di questo farmaco di prima linea viene spesso aggirata dal parassita che causa l'infezione grazie ad alcune precise alterazioni genetiche del suo genoma.
È quanto emerge da uno studio della Mahidol-Oxford Tropical Research Unit (MORU), in Thailandia, pubblicato su Nature Genetics. L'autore dello studio, Olivo Miotto, spiega: “l'artemisinina è il farmaco migliore che abbiamo avuto per lungo tempo e vogliamo che questa storia di successo continui. Per questo la sua efficacia deve essere protetta e sostenuta", ha aggiunto.
Il primo farmaco contro la malaria, la clorochina, andò incontro a una serie di fallimenti terapeutici dopo solo pochi anni dalla sua introduzione, proprio perché il parassita riuscì a capirne il meccanismo di funzionamento e ad adottare le contromisure necessarie. ...
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