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    Risultati da 41 a 50 DI 250

    29/02/2024 09:45:00 È possibile intervenire sul gene difettoso senza modificare il Dna

    Ipercolesterolemia, nuova strategia per spegnerla
    Dopo l’editing genetico, cioè la modifica mirata della sequenza di Dna di un gene, arriva quello epigenetico: la possibilità di modulare il livello di attivazione di un gene senza intervenire sulla sua sequenza. È un ambito di ricerca diventato molto attivo negli ultimi anni e ora un articolo sulla rivista Nature propone la prima prova della sua efficacia a lungo termine nello spegnimento di un gene in vivo, in un organismo modello. A firmare il lavoro è l’équipe di Angelo Lombardo, ... (Continua)

    27/02/2024 10:10:00 Dubbio lecito su una questione importante soprattutto per chi soffre di disfagia

    Si possono triturare i farmaci?
    I farmacisti sono particolarmente adatti a identificare pazienti con disfagia ed educare pazienti e caregiver su quando e come triturare e somministrare in modo sicuro i farmaci.
    La disfagia è una sindrome geriatrica relativamente comune, manifestandosi come difficoltà o disagio durante la deglutizione. Fra l’11% e il 14% degli adulti di oltre 65 anni che vivono in comunità e oltre il 30% dei residenti in case di cura specializzate o a lungo termine sperimentano disfagia. Gli adulti con ... (Continua)

    23/02/2024 10:12:00 Un eccesso di prodotti di degradazione della niacina associata a maggior rischio

    La vitamina B3 può aumentare i rischi per il cuore
    Uno studio pubblicato su Nature Medicine mostra come l’eccesso di prodotti di degradazione della vitamina B3 sia associato a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare, di infarto miocardico e di ictus.
    «La cosa interessante di questi risultati è che questo percorso sembra fornire un contributo precedentemente non riconosciuto ma significativo allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Inoltre, possiamo misurare i prodotti, il che significa che esiste il potenziale per test ... (Continua)

    22/02/2024 09:38:30 Effetto causale indipendente dall’indice di massa corporea

    Russare aumenta il rischio di ictus
    Uno studio apparso su Lancet Regional Health mostra che il russamento geneticamente previsto ha l’effetto di aumentare il rischio di ictus totale, ictus ischemico e ictus emorragico. L’effetto causale sarebbe indipendente dall’indice di massa corporea.
    «Lavori precedenti, di tipo osservazionale, hanno stabilito una relazione positiva tra russamento e ictus. Noi abbiamo voluto approfondire l’argomento, e verificare un eventuale effetto causale del russamento sull'ictus», spiega Yunqing Zhu ... (Continua)

    16/02/2024 11:40:00 L’abitudine di aggiungerne a tavola è deleteria

    Il sale aumenta il rischio di malattie renali
    Mai aggiungere sale sulle pietanze a tavola, pena l’aumento del rischio di malattie renali. A dirlo è uno studio pubblicato su Jama Network Open da un team britannico che ha preso in esame oltre 460.000 persone, nessuna delle quali soffriva di una malattia renale all’inizio della ricerca.
    Suddivisi in più gruppi a seconda dell’aggiunta di sale ai cibi, i partecipanti sono stati seguiti in media per 12 anni. È così emerso che chi consumava più sale aveva anche un rischio aumentato del 29 per ... (Continua)

    09/02/2024 11:10:00 Le donne con un’infezione corrono un rischio 4 volte più alto

    Il Papillomavirus mette a rischio il cuore delle donne
    Il Papillomavirus, l’agente responsabile del cancro della cervice uterina, potrebbe avere anche effetti sul cuore e i vasi sanguigni. Lo dimostra uno studio coordinato dalla Sungkyunkwan University School of Medicine di Seul e pubblicato sullo European Heart Journal. Secondo il lavoro infatti le donne che hanno un’infezione da Papillomavirus dovuta a un ceppo tra quelli definiti ad alto rischio hanno un rischio in media quattro volte più alto di morire per malattie cardiovascolari.
    La ... (Continua)

    05/02/2024 12:45:00 Abbassare il finestrino e cantare possono nascondere un disagio

    Le abitudini alla guida sono una spia delle apnee notturne
    Abbassare il finestrino per prendere aria, mettersi a cantare, bere caffè sono solo tre di diversi espedienti utilizzati per cercare di non addormentarsi alla guida. Se questi piccoli accorgimenti tendono ad accumularsi allora sarebbe meglio farsi visitare per la probabile presenza di un’apnea del sonno.
    A dirlo è uno studio pubblicato su ERJ Open Research da un team del St James’s University Hospital di Leeds, che ha preso in esame 119 soggetti colpiti da apnee del sonno e altre 105 persone ... (Continua)

    05/02/2024 11:25:00 Indicato per le forme più gravi

    Un intervento rivoluzionario per la fibrillazione atriale
    L’équipe di Elettrofisiologia del Centro Cardiologico Monzino, guidata dal Prof. Claudio Tondo affiancato dal Dr. Gaetano Fassini, ha eseguito dal vivo, in collegamento con l’AF Boston Symposium, una procedura combinata per la cura delle forme più complesse di fibrillazione atriale, che il Monzino ha introdotto fra i primi centri al mondo.
    Si tratta di un intervento di ablazione con la nuova tecnologia di "elettroporazione", eseguito in contemporanea alla chiusura meccanica dell'auricola ... (Continua)

    25/01/2024 16:40:00 Una nuova terapia potrebbe migliorare gli esiti nel periodo post-acuto

    Ictus, nuovo trattamento per la funzionalità cerebrale
    Uno studio pubblicato da ricercatori dell’Università di Lund sulla rivista Brain mostra la possibile efficacia di un nuovo trattamento per migliorare la funzionalità cerebrale dopo un ictus.
    «L'ictus provoca una disconnessione neurale locale e una disfunzione della rete neuronale a livello cerebrale che porta a deficit neurologici. Al di là della fase acuta dell'ictus ischemico, non esiste un trattamento farmacologico clinicamente approvato che allevi i disturbi sensomotori», spiega Jakob ... (Continua)

    25/01/2024 11:50:00 Studio si concentra sui fattori modificabili

    I fattori di rischio per la demenza giovanile
    Uno studio apparso su Jama Neurology identifica 15 fattori di rischio modificabili per la demenza a esordio giovanile. Fra quelli più frequenti ci sono l’abuso di alcol, l’ipoacusia, la provenienza da contesti socioeconomici svantaggiati e la solitudine.
    «La demenza a esordio giovanile (YOD) può avere gravi conseguenze, in quanto le persone colpite sono ancora in età lavorativa, hanno figli e una vita intensa. E nonostante si stimino in circa 370.000 all’anno i casi incidenti di YOD a ... (Continua)

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