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ARTICOLI
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Risultati da 81 a 90 DI 100
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30/01/2024 09:19:53 Disturbi cognitivi più frequenti nelle persone che l’hanno assunto |
L’ormone della crescita favorisce l’Alzheimer
L’assunzione dell’ormone della crescita durante l’infanzia può aumentare i rischi di insorgenza del morbo di Alzheimer. A segnalarlo è uno studio pubblicato su Nature Medicine da un team dello University College di Londra che ha analizzato i dati di 5 persone inglesi che hanno ricevuto l’ormone della crescita nei primi anni di vita. “I risultati supportano un'ipotesi controversa ovvero che le proteine legate all'Alzheimer possano essere seminate nel cervello attraverso materiale prelevato ... (Continua)
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29/01/2024 10:20:00 Il rischio aumenta con l’assunzione dei farmaci |
Inibitori di pompa protonica e demenza
L’utilizzo degli inibitori di pompa protonica è associato a un aumento del rischio di demenza. È la conclusione di uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia da un team del Rigshospitalet di Copenaghen coordinato da Nelsan Pourhadi, che commenta: «Gli IPP sopprimono la produzione di acido gastrico e sono utilizzati nel trattamento di patologie come l'ulcera peptica e la malattia da reflusso gastroesofageo, con prescrizioni gradualmente aumentate negli ultimi due decenni, specie sopra i 40 ... (Continua)
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25/01/2024 16:00:00 Tris di biomarcatori rivela i tratti distintivi della malattia |
Nuovo test del sangue per l’Alzheimer
Un nuovo test del sangue basato sulla ricerca di 3 biomarcatori potrebbe accelerare la diagnosi di Alzheimer. È stato messo a punto dai ricercatori dell’azienda americana Labcorp, che ne ha iniziato la distribuzione presso gli studi medici statunitensi. L’Alzheimer rappresenta circa il 60% dei casi di demenza. Allo stato attuale, la diagnosi obiettiva può essere fatta solo attraverso un test del liquido cerebrospinale o una scansione cerebrale PET, analisi molto costosa e in molti casi non ... (Continua)
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23/01/2024 12:51:00 Sembrano migliorare l’effetto di aducanumab |
Gli ultrasuoni focalizzati per l’Alzheimer
Un nuovo trattamento per l’Alzheimer è all’orizzonte stando ai risultati di un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un team della West Virginia University di Morgantown diretto da Ali Rezai, che spiega: «Il trattamento sperimentale prevedeva la creazione di un’apertura nella barriera emato-encefalica con ultrasuoni focalizzati guidati dalla risonanza magnetica per aumentare la somministrazione del farmaco». I ricercatori hanno analizzato 3 soggetti, un uomo di 77 ... (Continua)
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17/01/2024 11:10:00 Implicazioni per le malattie neurodegenerative e del neurosviluppo |
Il sistema immunitario influenza la memoria
Il sistema immunitario non si limita a proteggere il cervello da traumi o infezioni, al contrario: grazie alla Ricerca in neuroscienze, oggi sappiamo che svolge molte altre funzioni fondamentali per la salute e il funzionamento dell’organo. Secondo i risultati di uno studio pubblicati su Immunity, le cellule immunitarie che risiedono nel cervello - le cosiddette cellule della microglia - guidano lo sviluppo e la maturazione delle aree dell’ippocampo deputate alla memoria. Lo fanno modificando ... (Continua)
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15/01/2024 10:00:00 La sua eradicazione potrebbe ridurre l’impatto della malattia |
L’Helicobacter pylori aumenta il rischio di Alzheimer
C’è un nesso fra la presenza dell’Helicobacter pylori nello stomaco e le possibilità di insorgenza del morbo di Alzheimer. A segnalarlo è uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia da un team dell’Università di Berlino coordinato da Antonios Douros. L’Helicobacter pylori è un batterio opportunista che vive nello stomaco di un gran numero di adulti, stimabile fra il 30 e il 50% della popolazione. In alcuni casi può attivarsi causando gastrite e ulcera, condizioni che se non trattate ... (Continua)
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11/01/2024 10:35:00 Coinvolto il metabolismo del colesterolo |
Sla, alla ricerca di nuovi biomarcatori
Una nuova ricerca sulla Sla sta per partire grazie ai finanziamenti della Fondazione AriSLA. Il progetto di ricerca è affidato a Laura Calabresi, docente di Farmacologia del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, che studierà un nuovo approccio per la gravissima malattia neurodegenerativa che solo nel nostro paese coinvolge circa 6mila persone e che a oggi non ha una terapia efficace. Si tratta di uno dei tre “Pilot Grant” annuali ... (Continua)
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21/12/2023 17:10:00 Possono migliorare le capacità cognitive |
Alzheimer, interventi personalizzati negli anziani
Prevenire la demenza è possibile, almeno in parte. I fattori di rischio modificabili giocano un ruolo quantificabile dal 30 al 40% nello sviluppo della demenza, come ricorda uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine da un team della University of California di San Francisco. Stando ai dati presentati da Kristine Yaffe e dai suoi colleghi, un intervento multidominio personalizzato della durata di 2 anni avrebbe la capacità di apportare miglioramenti nelle facoltà cognitive, nei fattori ... (Continua)
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15/12/2023 12:45:00 Migliora il sonno e i sintomi comportamentali |
La terapia della luce per l’Alzheimer
Miglioramenti nella gestione del sonno e nei sintomi psico-comportamentali. Questi gli effetti assicurati dalla terapia della luce in caso di pazienti affetti da Alzheimer. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Plos One da un team della Weifang Medical University, in Cina. Spesso l’Alzheimer è accompagnato da disturbi del sonno e da sintomi psico-comportamentali, fra cui comportamento apatico e depressivo, agitazione e aggressività. La fototerapia è un approccio non farmacologico che ... (Continua)
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14/12/2023 15:45:00 I disturbi del sonno possono anche peggiorare l’andamento clinico della malattia |
Un sonno irregolare causa la demenza
Dormire in maniera irregolare può aumentare il rischio di demenza. A dirlo è uno studio pubblicato su Neurology da un team della Monash University di Melbourne guidato da Matthew Paul Pase, che spiega: "Le raccomandazioni per la salute del sonno spesso si concentrano sulla quantità consigliata, che è di 7-9 ore a notte, ma c'è meno enfasi sul mantenere orari regolari. I nostri risultati suggeriscono che la regolarità del sonno di una persona è un fattore importante per il rischio di ... (Continua)
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