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04/04/2024 17:10:00 Il rischio sale nelle donne colpite dalla malattia

Sindrome dell’ovaio policistico e declino cognitivo
Uno studio realizzato da ricercatori dell’Università della California di San Francisco mostra che le donne colpite da sindrome dell’ovaio policistico rischiano maggiormente il declino cognitivo precoce.
Heather Huddleston, specialista in Endocrinologia Riproduttiva, ha guidato uno studio longitudinale durato per ben 30 anni. In questo periodo, sono state seguite 907 donne, di cui 66 affette da sindrome dell’ovaio policistico. All’inizio della ricerca, avevano tutte tra i 18 e i 30 anni. Alla ... (Continua)

08/02/2023 15:40:00 Le malattie cardiovascolari aumentano il rischio di declino cognitivo

La salute del cervello dipende dal cuore
Cuore e cervello sono più legati di quanto immaginiamo. Secondo una ricerca pubblicata su Neurology da un team della California University, infatti, soffrire da giovani di problematiche cardiovascolari ha l’effetto di triplicare il rischio di compromissione delle funzioni cognitive nella mezza età.
Lo studio è stato diretto da Xiaqing Jiang, noto per aver sviluppato l’indice MCC per l’ictus ischemico, che predice le sequele funzionali dell’attacco in base alle condizioni generali del ... (Continua)

19/12/2022 09:42:00 Il pericolo di una morte prematura aumenta di molto a causa della sedentarietà

Se resti seduto rischi la morte
Rimanere seduti troppo a lungo aumenta il rischio di morte e di eventi cardiovascolari. A dirlo è un nuovo studio pubblicato su Jama Cardiology da un team della Simon Fraser University di Vancouver che ha analizzato i dati del trial PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology), monitorando oltre 100.000 adulti residenti in 21 paesi per un periodo compreso tra 8 e 12 anni.
«Più tempo della giornata si trascorre seduti più aumenta il rischio di morte prematura ed eventi CVD maggiori, inclusi ... (Continua)

30/11/2022 09:22:03 L’imaging di precisione abbatte le probabilità

Così si riduce il rischio di infarto
Il paziente con sospetta malattia coronarica può ridurre del 65% il suo rischio di morte, di infarto e di esami invasivi inutili se viene valutato con le metodiche di precisione d’avanguardia: TAC Cardiaca e FFRCT (fractional flow reserve CT-derived), il parametro che permette di capire se i restringimenti riscontrati nelle arterie hanno effettivamente la capacità di causare una ostruzione rilevante al flusso di sangue.
Lo confermano i risultati, recentemente presentati al congresso ... (Continua)

21/10/2022 11:43:00 Gli specialisti di Medicina interna sollecitano un cambio di passo

Troppe medicine, meno è meglio
I progressi della medicina non si registrano solo in base al numero di pillole prescritte. A volte, per il bene del paziente, è necessario fare marcia indietro, sfoltendo la loro polifarmacia, che significa prendere più di 5-6 medicine al giorno, condizione comune in almeno i due terzi degli anziani, come evidenzia uno studio americano pubblicato su Jama Internal Medicine nel 2016.
Certo, l’allungamento della vita porta con sé varie conseguenze, come la comparsa di patologie croniche, che ... (Continua)

14/06/2022 11:40:00 Una dieta a base di questi alimenti può migliorare lo stato di salute

Cibi a basso indice glicemico per la malattia coronarica
I pazienti affetti da malattia coronarica dovrebbero seguire una dieta a basso indice glicemico per migliorare il proprio stato di salute. È quanto emerge da uno studio presentato all'ACNAP-EuroHeartCare Congress 2022, un congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia.
«La digestione degli alimenti a basso indice glicemico come mele, arance, broccoli e verdure a foglia verde ma anche ceci, lenticchie, fagioli, riso integrale e avena è più lenta, e di conseguenza la glicemia ... (Continua)

25/03/2022 16:23:00 Mortalità più bassa a 60 giorni nei pazienti ricoverati

Covid, gli anticoagulanti riducono l'ospedalizzazione
Una dose intermedia dell’anticoagulante enoxaparina riduce la durata dell’ospedalizzazione nei pazienti Covid di oltre il 20% rispetto alla dose di profilassi, migliorando i sintomi in oltre il 65% dei casi.
Lo dicono i risultati preliminari dello studio INHIXACOVID19, il primo trial clinico approvato da Aifa nel 2020 sull'uso di eparina in pazienti Covid.
La sperimentazione aveva l’obiettivo di valutare la sicurezza e l’efficacia di enoxaparina somministrata a un dosaggio innovativo. ... (Continua)

14/09/2021 15:20:00 Si chiama Lipoproteina (a) e viene spesso trascurato

C’è un nuovo colesterolo cattivo
Cattivo e cattivissimo. Il colesterolo Ldl non è il solo a minacciare la salute cardiovascolare. C’è anche un nuovo colesterolo cattivo, la Lipoproteina (a), nota con la sigla Lp(a).
Si tratta di un importante fattore di rischio genetico, spesso trascurato, per le malattie cardiovascolari, responsabili in Italia del 35,8% di tutti i decessi con oltre 230mila casi annuali. I numeri sono peraltro in aumento perché gli italiani sono sempre più obesi, diabetici, ipertesi e affetti da ... (Continua)

08/04/2021 17:45:00 Indicata per i pazienti allettati da più giorni

Covid, eparina anche a casa ma con cautela
Va rigettata l’idea di un uso standard dell’eparina in chi è colpito da Sars-CoV-2, ma nei pazienti con febbre, tosse e difficoltà respiratorie che rimangono a letto per 2-3 giorni la somministrazione del farmaco va considerata.
Lo dice Gualtiero Palareti, presidente della Fondazione Arianna Anticoagulazione e docente di Malattie cardiovascolari all'Università di Bologna.
La Fondazione è uno dei soggetti che animano il registro retrospettivo Start-Covid, insieme all’Ospedale Niguarda di ... (Continua)

02/04/2020 17:32:00 Riduzione del rischio di ischemia ed eventi cardiovascolari

Arteriopatia periferica, rivaroxaban e aspirina
Rivaroxaban, inibitore del Fattore Xa di Bayer, ha raggiunto l’endpoint primario d’efficacia nello studio di Fase III VOYAGER PAD. Lo Studio ha valutato il farmaco al dosaggio vascolare di 2,5 mg due volte/die più aspirina 100 mg una volta/die, rispetto alla terapia standard. I risultati dimostrano una riduzione del 15% del rischio composito di ischemia acuta agli arti, amputazione maggiore per cause vascolari, infarto, ictus ischemico o mortalità per cause cardiovascolari, in pazienti che ... (Continua)

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