Le emorroidi sono presenti sotto forma di cuscinetti di vasi sanguigni in ogni individuo. Quando diventano sintomatiche con sanguinamento, dolore, bruciore e altri fastidi definiscono il quadro della malattia emorroidaria. Le emorroidi sintomatiche interne si sviluppano all'interno del canale anale e sono indolori (a meno che non siano completamente prolassate o siano associate a ragadi), mentre quelle esterne appaiono come protuberanze dure e dolenti. Inizialmente le emorroidi si curano con l'alimentazione (aumento di acqua, di fibre ecc.) e con l'igiene anale. In presenza di trombosi emorroidaria si ricorre a interventi in anestesia locale. Le emorroidi di secondo grado si curano ambulatorialmente senza anestesia con l'applicazione di un anellino elastico che blocca la circolazione sanguigna e che si stacca insieme al gavocciolo emorroidario dopo 7-10 giorni. I casi più gravi richiedono l'ablazione chirurgica dei tre gavoccioli emorroidari. La tecnica operatoria è in continua evoluzione per evitare le sofferenze postoperatorie. Per esempio con l'impiego della radiofrequenza è possibile evitare l'uso del tampone interno, la formazione di aree necrotiche e l'apposizione di dolorosi punti di sutura.
|