Sigla di elettroencefalogramma. Elettroencefalografìa. Tecnica attraverso la quale è possibile registrare dal cuoio capelluto l'attività elettrica cerebrale spontanea, a riposo. Questa registrazione (elettroencefalogramma) viene eseguita derivando tramite elettrodi applicati su vari punti prestabiliti del cranio le variazioni di potenziale elettrico degli elementi nervosi, amplificate in modo opportuno. Le oscillazioni dei potenziali cerebrali si possono riunire in diverse bande a seconda della frequenza. Nell'adulto normale, a riposo a occhi chiusi, prevale il ritmo alfa, con una frequenza di 8-13 Hz, che scompare dopo una stimolazione improvvisa (reazione d'arresto, mediata dalla sostanza reticolare ascendente del tronco encefalico). Sono presenti in quantità molto minore i ritmi beta (12-14 Hz), theta (4-7 Hz) e delta (0-3 Hz). Nell'infanzia e nell'adolescenza il ritmo di base è scarsamente regolare e pieno di ritmi lenti (theta e delta). L'indicazione più importante all'elettroencefalografìa è l'epilessia ma fornisce anche informazioni indicative sulla malattia di Alzheimer-Perusini. Viene molto utilizzato per lo studio della fisiologia del sonno.
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