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26/06/2025 11:40:00 Anticipare i cambiamenti invisibili

Sclerosi multipla, i neurofilamenti come nuovo alleato
Una delle sfide più insidiose nella gestione della Sclerosi Multipla (SM) è rappresentata oggi da coloro che, pur risultando clinicamente e radiologicamente stabili, nascondono un’attività di malattia silente. È il caso del cosiddetto paziente apparentemente stabile: una condizione che può essere riconosciuta grazie all’osservazione clinica, un dialogo medico-paziente continuo e aperto e con l’utilizzo di biomarcatori innovativi.
In questo contesto, i neurofilamenti a catena leggera (NfL) – ... (Continua)

20/06/2025 12:00:00 Unico inibitore di IL-23 che inibisce la progressione del danno articolare

Artrite psoriasica, efficace guselkumab
Presentati da Johnson & Johnson nuovi dati su guselkumab in occasione del Congresso europeo di Reumatologia (EULAR) 2025. In particolare, i nuovi risultati si riferiscono allo studio di fase 3b APEX che dimostrano l’efficacia a 24 settimane di guselkumab nel ridurre significativamente sia i segni sia i sintomi dell'artrite psoriasica attiva (PsA) e di inibire la progressione del danno strutturale articolare, comprese le erosioni articolari e il restringimento dello spazio articolare, rispetto ... (Continua)

16/06/2025 12:25:00 Ecco perché l’attività fisica è un prezioso alleato

Allenamento e mestruazioni, si può fare
Secondo la Società italiana di ostetricia e ginecologia, un terzo delle donne, durante le mestruazioni, soffre di dismenorrea; nella fascia di età tra i 15 e i 25 anni il problema raggiunge il 70%. Condizione che rende complesso gestire gli impegni quotidiani, causando tassi dal 13% al 51% di assenteismo a scuola e dal 5% al 15% di assenteismo nel lavoro.
Per molte donne, quindi, il dolore mestruale significa rimandare molte attività quotidiane, in primis l’allenamento. Sono, però, sempre ... (Continua)

06/06/2025 11:32:00 Studio italiano analizza il rapporto fra alimenti e invecchiamento biologico

I cibi ultra-processati accelerano l’invecchiamento
Un recente studio, condotto dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con l’Università LUM di Casamassima (BA), ha portato alla luce una associazione significativa tra un consumo elevato di alimenti ultra-processati e un più rapido invecchiamento biologico.
Pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The American Journal of Clinical Nutrition, offre nuove prospettive su come la qualità degli alimenti – non solo in ... (Continua)

30/05/2025 Ricercatori studiano il modo di superare la barriera emato-encefalica

Nuove tecniche per consegnare i farmaci al cervello
Per anni la barriera emato-encefalica è stata considerata uno degli ostacoli più impenetrabili della medicina. Questo sofisticato sistema di difesa naturale protegge il cervello da tossine e patogeni, ma allo stesso tempo rende quasi impossibile il passaggio di farmaci, soprattutto quelli biologici. Oggi, però, questo scenario sta cambiando: una nuova generazione di tecnologie di “shuttle molecolari” sta aprendo la strada a trattamenti più efficaci per Alzheimer, tumori cerebrali e malattie ... (Continua)

06/05/2025 12:41:00 La causa è nell’orologio biologico delle cellule muscolari

Lavorare su turni fa invecchiare prima
Lavorare su turni di notte comporta un invecchiamento precoce. A dirlo è uno studio del King’s College di Londra pubblicato su Pnas. Lo studio, realizzato sui pesci zebra, individua nell’orologio biologico delle cellule muscolari la chiave per capire il fenomeno dell’invecchiamento precoce nei lavoratori notturni. L’attività notturna, infatti, altera l’orologio biologico provocando la perdita di tessuto muscolare e della forza, ciò che avviene di solito in età avanzata.
Gli scienziati, ... (Continua)

11/04/2025 09:24:50 La parabola evolutiva delle popolazioni che abitano sugli altopiani

Come cambia il Dna per sopravvivere
Nel genoma delle popolazioni sudamericane native dell’altopiano andino sono state osservate particolari combinazioni di varianti genetiche che permettono uno sviluppo adeguato dell'embrione nelle primissime fasi della vita intrauterina, nonostante la minore concentrazione di ossigeno nel sangue dovuta all'alta quota. A rivelarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Communications Biology e guidato da ricercatori dell'Università di Bologna.
L'indagine ha analizzato i genomi di più di 150 ... (Continua)

04/04/2025 09:35:05 Coinvolta la proteina sinucleina

Il microbiota alterato facilita il Parkinson
La deformazione della proteina sinucleina in alfa-sinucleina nell’intestino determina un effetto domino che ha come conseguenza ultima l’insorgenza del Parkinson. A dirlo è un nuovo studio di ricercatori dell’Università di Nagoya diretti da Hiroshi Nishiwaki, che hanno affinato la teoria avanzata già nel 2003 da Heiko Braak della Goethe University di Francoforte.
In quello studio per la prima volta venne descritto il ruolo della proteina sinucleina nell’intestino, che perde la sua normale ... (Continua)

03/04/2025 12:31:00 Comprenderla per sviluppare nuovi approcci terapeutici

La Sindrome di Phelan-McDermid
Una ricerca coordinata dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Vedano al Lambro, condotta in collaborazione con ricercatori e ricercatrici dell’Università di Ulm e della Vanderbilt University di Nashville, ha approfondito lo studio della Sindrome di Phelan-McDermid (PMS), rara condizione genetica per la quale ad oggi non esistono cure, che rientra tra i disturbi del neurosviluppo: è caratterizzata, infatti, da disabilità intellettiva, tratti autistici e sintomi ... (Continua)

20/03/2025 09:33:54 Nesso fra l’abitudine di fare tardi la sera e i sintomi depressivi

I nottambuli rischiano la depressione
Nottambuli ma depressi. Uno studio pubblicato su Plos One da un team della University of Surrey guidato da Simon Evans mostra che le persone che rimangono sveglie fino a tardi la sera hanno un rischio maggiore di depressione rispetto alla media.
Sono stati presi in considerazione tre parametri: mindfulness, cioè la capacità di agire con consapevolezza, la qualità del sonno e il consumo di alcol.
Il team di Evans ha raccolto i dati di 546 studenti universitari utilizzando un ... (Continua)

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