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alla 1° pagina..) e possono dare origine a un problema permanente” – spiega il prof. Francesco Montorsi, professore Ordinario di Urologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro dell’Advisory Board del Congresso -. “Non dobbiamo banalizzarle ma intervenire per evitare che diventino croniche”. I farmaci rappresentano una delle opzioni a disposizione e fra questi l’ultimo arrivato, la “mentina dell’amore”, il nuovo vardenafil orodispersibile, offre in più praticità e discrezione. “La percentuale di uomini che affronta con il medico l’argomento. Resta scarsa – afferma Montorsi -. In Italia solo il 17% si rivolgerebbe allo specialista dopo un episodio di disfunzione erettile contro, ad esempio, il 25% dei brasiliani. Secondo l’indagine internazionale, presentata oggi al Congresso, i giovani sotto i 40 anni sono i più restii a confrontarsi: il 25% prova imbarazzo”. La ricerca è stata condotta su 4409 persone dai 18 ai 75 anni intervistate in 4 paesi (Italia, Germania, Canada e Brasile) ed ha confrontato le abitudini per area geografica e fascia d’età.
Il Congresso europeo riunisce oltre 2.000 esperti da tutto il continente per affrontare il benessere sessuale a 360°, dalle problematiche femminili (contraccezione, terapia ormonale sostitutiva, disturbi del desiderio, ecc.) a quelli maschili. In testa vi è la disfunzione erettile che rappresenta, con l’eiaculazione precoce, il primo per diffusione: in tutto il mondo sono oltre 152 milioni le persone che ne soffrono, in Italia circa 3. Tra i 40 e i 70 anni, la fascia di età più a rischio, riguarda circa il 13% degli uomini ma ben il 50% ha avuto un episodio nel corso della vita. “La sessualità è profondamente cambiata – spiega Montorsi – proprio perché è il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici, socio-economici, culturali, etici e religioso/ spirituali”. I ruoli di genere non sono più chiaramente definiti e si è modificato l’equilibrio delle relazioni. Basti aggiungere un ulteriore dato: il 75% degli uomini vorrebbe avere rapporti più frequentemente di una volta o due a settimana, ma solo il 12% ottiene questo risultato”. Per quelli di “mezza età” (40-59 anni), lo stress è il motivo prevalente (24%) di una vita sessuale insoddisfacente: sono però più preoccupati del loro benessere rispetto ai più anziani (over 60) e sono più propensi a parlare dei propri problemi sessuali con la partner (64%) o lo specialista (43%) rispetto ai più giovani. La disfunzione erettile è invece considerata “fisiologica” dal 31% degli ultra sessantenni anche se tendono a nasconderla agli amici più stretti (58%) e cercano invece correttamente informazioni sulle terapie indicate dal proprio
medico o dal farmacista (72-73%).
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