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Metodo di indagine che si basa sulla registrazione dei potenziali d'azione della retina in risposta a stimoli luminosi. Viene impiegata quando la visualizzazione del fondo oculare è ostacolata e in tutte le patologie che investono la retina: opacità della cornea, del cristallino e dell'umore vitreo, degenerazioni tapeto-retiniche, affezioni vascolari della retina, distacco di retina e siderosi del bulbo. Viene impiegata anche in chirurgia, per l'indicazione e la prognosi di interventi.
Esame per la registrazione dei potenziali d'azione dei fotorecettori e delle fibre ottiche. Viene eseguito, insieme ad altre indagini, nel caso delle malattie della retina e della coroide.
Sinonimo di nistagmografia. Tecnica che consente di registrazione del nistagmo, documentandolo in termini quantitativi e qualitativi. Con questa tecnica di può studiare sia il nistagmo spontaneo, che quello provocato dalla stimolazione dell'organo dell'equilibrio.
Tecnica diagnostica utilizzata per registrare l'attività elettrica prodotta dalla contrazione muscolare e studiare le variazioni qualitative e quantitative dei potenziali d'azione sia del muscolo, sia delle singole fibre muscolari. La registrazione viene effettuata mediante elettrodi (di superficie o ad ago), applicati in corrispondenza del muscolo da esaminare, o attraverso particolari microelettrodi, che rilevano direttamente dall'interno di singole fibre muscolari. Dopo opportuna amplificazione del segnale, il tracciato (elettromiogramma) viene visualizzato su di un oscilloscopio a raggi catodici e riprodotto mediante fotografia o registrazione su nastro magnetico. L'elettromiografìa evidenzia condizioni di denervazione e alterazioni muscolari (atrofie muscolari primitive caratteristiche delle distrofie muscolari progressive, malattie miotoniche, neuropatie compressive per esempio, da ernia del disco ecc.).
Sostanze (acidi, basi o sali) che disciolte in acqua o in altri solventi si dissociano in ioni, ossia in atomi dotati di carica elettrica positiva o negativa. Gli elettroliti si distinguono in forti o deboli a seconda del maggiore o minor grado di dissociazione, ovvero a seconda della quantità di molecole dissociate. I liquidi di cui è composto l'organismo sono elettroliti, i cui ioni sono fondamentali affinché i movimenti dell'acqua siano regolati e il pH mantenuto costante. La misurazione del numero di elettroliti nel sangue viene indicata per la valutazione del metabolismo idrosalino, che risulta alterato in caso di disidratazione o di patologie renali.
Tecnica di laboratorio che consiste nel sottoporre componenti di una miscela all'azione di un campo elettrico, facendo in modo che si separino in funzione della loro diversa carica elettrica complessiva. In campo medico viene eseguita l'elettroforesi delle proteine plasmatiche, in particolare per indagini sulle gammaglobuline.L'elettroforesi si basa sul movimento di particelle elettricamente cariche immerse in un fluido per effetto di un campo elettrico applicato tramite una coppia di elettrodi al fluido stesso. Nel caso di una cella elettrolitica, il catodo assume carica negativa mentre l'anodo assume carica positiva, per cui le particelle si muovono verso l'elettrodo avente carica opposta rispetto alla carica della particella; in particolar modo si spostano verso il catodo se hanno carica positiva e verso l'anodo se hanno carica negativa; nel primo caso il processo è detto cataforesi, nel secondo anaforesi.Il fenomeno dell'elettroforesi fu descritto per la prima volta nel 1807 da Ferdinand Friedrich Reuss, il quale osservò la migrazione di particelle di argilla immerse in acqua in presenza di un campo elettrico esterno. Il primo apparecchio per svolgere l'elettroforesi fu realizzato nel 1937 dal biochimico svedese Arne Tiselius.Grazie alle sue ricerche relative all'elettroforesi delle proteine, Arne Tiselius vinse il Premio Nobel per la chimica nel 1948.
Branca della fisiologia che si occupa dei rapporti esistenti tra elettricità e materia vivente, specialmente dei fenomeni elettrici che hanno origine e sede nelle cellule e nei tessuti animali o vegetali, nonché la diversa reattività delle strutture viventi all'azione della corrente elettrica. La realizzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche ha consentito di eseguire indagini che hanno favorito una interpretazione soddisfacente di molti processi fisiologici, in particolar modo di quelli connessi con l'attività di nervi e muscoli. A queste conoscenze sono collegati l'uso di pace-makers cardiaci, la registrazione a fini diagnostici dell'attività elettrica del cuore (elettrocardiografia), dei muscoli volontari e involontari (elettromiografia), del cervello (elettroencefalografia), della retina (elettroretinografia) ecc.
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