(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) funzionali a particolari esigenze di salute. Step iniziale di questa intesa, la messa a punto per la prima volta di uno specifico piano alimentare settimanale con piatti pronti bilanciati e menù validati da medici, che può prevenire la comparsa del fegato grasso o contrastarne la progressione.
È dimostrato che perdere anche solo il 5-10% del peso corporeo contribuisce in modo significativo a mitigare la steatosi epatica, aiutando a prevenire complicanze più gravi come infiammazione del fegato, fibrosi e cirrosi. La dieta fegato grasso DocFoody è in grado di ridurre efficacemente l’accumulo di trigliceridi nelle cellule epatiche, migliorando il profilo lipidico e il benessere generale, senza rinunciare al gusto: un approccio nutrizionale che associa alla riduzione dell’apporto calorico e del carico glicemico un’elevata qualità del cibo e metodi di cottura avanzati, a bassa temperatura in sottovuoto, per preservare le proprietà nutritive, limitando la formazione di composti dannosi. Il piano alimentare DocFoody, validato in collaborazione con la Fondazione Italiana Fegato e supportato da numerose evidenze scientifiche, è indicato nella gestione della steatosi epatica per favorire la perdita di peso, proteggere il fegato dalle infiammazioni, migliorare la sensibilità all'insulina e contribuire a ridurre il rischio cardiometabolico.
“Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo e la progressione della steatosi epatica vi sono il sovrappeso, l'obesità e la sindrome metabolica; più dell’80% dei pazienti affetti da fegato grasso è obeso”, spiega il prof. Samir Giuseppe Sukkar, Direttore U.O.D. Dietetica e Nutrizione Clinica presso il Policlinico San Martino di Genova e Responsabile scientifico di DocFoody. “L'obesità non solo aumenta la quantità di grasso nel corpo, ma anche il rischio di progressione verso forme più gravi della malattia, come la steatoepatite non alcolica e la fibrosi epatica. In un simile contesto, la qualità della dieta gioca un ruolo cardine nel migliorare o peggiorare la condizione. Un’alimentazione ricca di grassi saturi, zuccheri raffinati e carboidrati ad alto indice glicemico danneggia il fegato. Al contrario, modificare la qualità della dieta, includendo cereali integrali, grassi sani, fibre, proteine vegetali e nutrienti benefici, e impiegare metodi di cottura più salutari può significativamente rallentare o addirittura far regredire i danni epatici. A questo proposito, il piano alimentare DocFoody sviluppato con la Fondazione Italiana Fegato offre un approccio nutrizionale completo, basato sulla dieta mediterranea, e ha dimostrato di essere altamente efficace nel migliorare la salute epatica”.
“Come Fondazione Italiana Fegato” – sottolinea Decio Ripandelli, Presidente FIF – “siamo particolarmente lieti per la collaborazione in corso con FoodPharm, un progetto che rappresenta un interessante connubio tra attività di ricerca, prevenzione e tradizioni alimentari e che riunisce due importanti realtà, una del settore scientifico e l’altra di quello alimentare, entrambe profondamente radicate in Friuli Venezia Giulia. Una regione non solo famosa per la qualità del suo cibo, ma anche legata ai valori della dieta mediterranea. Il menù “anti fegato grasso” nasce da un'approfondita analisi scientifica condotta dai ricercatori della Fondazione Italiana Fegato. Ogni ingrediente è stato accuratamente valutato sulla base del suo impatto positivo sulla salute del fegato, con uno sguardo attento alle proprietà nutrizionali dei prodotti alimentari sviluppati da FoodPharm”.
Notizie specifiche su: fegato, grasso, dieta, 22/05/2025 Andrea Sperelli


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