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alla 1° pagina..) che, in passato, veniva considerato un semplice inestetismo e non una patologia, infatti, oggi è inquadrata attraverso una definizione medica e, conseguentemente, deve essere trattata con soluzioni farmacologiche opportune.
L’unico farmaco topico per la cura della cellulite a base di L-Tiroxina micronizzata (associata ad escina) ha una doppia azione sul tessuto cutaneo: da una parte inibisce l’eccessiva produzione della matrice extracellulare, dove si accumulano i liquidi in eccesso, dall’altra attiva i processi di lipolisi, la distruzione del grasso, da parte delle cellule adipose. Questi, infatti, sono i fattori determinanti di ciò che a livello cutaneo superficiale si percepisce come “pelle a buccia d’arancia” ma che, a livello più profondo, è un insieme di modificazioni patologiche dei tessuti. In particolare, viene riscontrata una tipica disposizione dei setti di collagene che uniscono il derma all’ipoderma (gli strati superficiale e profondo della cute), “imprigionando” dei lobuli di tessuto adiposo, formati da grasso bianco.
La sicurezza della levotiroxina micronizzata (ed escina) in emulsione, applicata a livello cutaneo, è stata dimostrata da numerosi studi clinici oggetto di pubblicazione. L’ultimo in ordine di tempo, condotto dall’equipe del Dottor Maurizio Bevilacqua dell’Unità operativa di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliera Luigi Sacco di Milano, e pubblicato (quando) sulla rivista Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia, ha verificato l’assenza di assorbimento sistemico dell’ormone tiroideo dopo la sua applicazione cutanea per 28 giorni, secondo la posologia consigliata, in 20 donne adulte sane, tra i 18 e i 50 anni, confermando il mantenimento dei corretti livelli di L-tiroxina libera (FT4), triiodotironina libera (FT3), Thyroid Stimulating Hormone (TSH) e reverse T3 al tempo 0, a 5 e a 24 ore dalla prima applicazione e successivamente dopo 2 e 4 settimane dall’inizio del trattamento. È stato eseguito, inoltre, un prelievo di sangue dopo due settimane dall’ultima applicazione del prodotto come follow-up.
È stato, quindi, dimostrato che il farmaco non interferisce con i livelli plasmatici degli ormoni tiroidei oggetto di studio, né a breve termine, ossia successivamente alla dose di attacco, né alla conclusione dei cicli di trattamento, né a distanza di due settimane dall’applicazione del contenuto dell’ultima bustina. Non sono state osservate, infatti, variazioni clinicamente o statisticamente rilevanti rispetto ai valori basali di nessuno degli ormoni presi in considerazione.
“I risultati di quest’ultimo studio dimostrano – spiega il dott. Bevilacqua - che, anche utilizzando la formulazione dell’emulsione a base di L-Tiroxina micronizzata, per ottimizzare le proprietà del formulato, non si verifica l’assorbimento sistemico dell’ormone tiroideo. A tale proposito, vorrei sottolineare che l’indice principale del fatto che nel sangue ci sia un eccesso di ormoni tiroidei è la soppressione del TSH, ovvero del Thyroid Stimulating Hormone, ormone tireostimolante che agisce come un meccanismo di controllo. La produzione degli ormoni tiroidei viene, infatti, regolata da un meccanismo che è comunemente definito come asse ipotalamo-ipofisi-tiroideo ed è soggetta a effetti stimolatori ed inibitori con un meccanismo di bilanciamento che consente di mantenere, in condizioni normali, un adeguato livello circolante di ormoni nel sangue. Di fatto, l`effetto stimolante è esercitato proprio dal TSH, prodotto dall’ipofisi che stimola la produzione e la secrezione di T3 e T4, che a loro volta inibiscono la secrezione di TSH. Questo meccanismo di autoregolazione, noto come ‘controllo retrogrado’, consente di attivare processi che tendono a far aumentare la sintesi e la secrezione degli ormoni tiroidei quando il loro livello diminuisce e, al contrario, ne limitano la produzione quando il loro livello nel sangue è eccessivo. Per questo, in caso di dubbi sulla funzionalità tiroidea, il TSH, i cui valori normalmente variano fra 0,4 e 5 µU/ml, è stato indicato ufficialmente come primo esame da effettuare”.
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04/06/2013 Arturo Bandini
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