(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) Per la prima volta, siamo davvero vicini a restituire l'intera gamma di sensazioni alle persone amputate", commenta Silvestro Micera, autore senior della ricerca.
La percezione sensoriale è uno degli aspetti più importanti per permettere alle persone con un’amputazione di interagire con l’ambiente circostante. Partendo dalle precedenti scoperte sulle sensazioni termiche fantasma, che stimolano punti specifici del braccio residuo evocando percezioni nella mano mancante, i ricercatori hanno sviluppato un nuovo approccio che consente agli amputati di percepire e rispondere alla temperatura trasmettendo informazioni termiche dal polpastrello della protesi all'arto residuo dell'amputato. Questo approccio utilizza un’elettronica di largo consumo, può essere integrato negli arti protesici disponibili in commercio e non richiede un intervento chirurgico.
"Si tratta di un'idea molto semplice che può essere facilmente integrata in protesi commerciali", spiega Micera.
"L'aggiunta di informazioni sulla temperatura rende il tatto più simile a quello umano",a spiega l'autore senior Solaiman Shokur dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne. "Pensiamo che la capacità di percepire la temperatura migliorerà l'embodiment delle persone amputate, la sensazione che 'questa mano è mia'".
"Finora le sensazioni termiche sono state molto trascurate nella ricerca neuroprotesica, anche se è sempre più evidente la loro importanza nella vita quotidiana. Pensiamo che le persone amputate potrebbero trarre beneficio dal recupero di sensazioni termiche che vanno ben oltre il rilevamento di oggetti freddi o caldi", afferma Jonathan Muheim, dottorando presso l'EPFL e primo autore del lavoro assieme a Francesco Iberite, dottorando presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna.
La fase di sperimentazione è stata eseguita presso il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bologna) con la collaborazione del dottor Emanuele Gruppioni (INAIL) e della sua équipe, che hanno effettuato i test clinici con gli amputati. Il dispositivo è stato integrato nella protesi personale del paziente ed è stato collegato in un punto dell’arto residuo che suscitava sensazioni termiche nel dito indice fantasma della persona.
“La ricchezza e il realismo delle sensazioni fornite dalle interfacce bioniche ai pazienti amputati è la vera chiave dell’embodiment e quindi dell’efficacia di una protesi nel sostituire un arto naturale nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. La ricerca scientifica, gli studi clinici con i pazienti e lo sviluppo tecnologico sono gli ingredienti per addivenire a soluzioni che ambiscono a ricreare quella perfezione che a oggi solo la natura è riuscita a sviluppare”, dichiara l’ingegnere Gruppioni.
Il team di ricerca ha testato la capacità della persona amputata di distinguere tra oggetti di temperatura e di materiali diversi. In particolare, il paziente è stato in grado di discriminare tra tre bottiglie visivamente indistinguibili contenenti acqua fredda, acqua a temperatura ambiente e acqua calda con un'accuratezza del 100%, mentre, senza il dispositivo, la sua accuratezza si fermava al 33%. È anche migliorata la sua capacità di classificare con precisione e rapidità cubetti di metallo di diverse temperature.
"Quando si raggiunge un certo livello di destrezza con le mani robotiche, è necessario avere un feedback sensoriale per poter utilizzare la mano robotica al massimo delle sue potenzialità", spiega Shokur.
Inoltre, il paziente riusciva meglio a distinguere quando entrava in contatto da bendato con braccia umane o con braccia protesiche: dal 60% senza il dispositivo all'80% con il dispositivo.
"Il nostro obiettivo è sviluppare un sistema multimodale che integri tatto, percezione e temperatura" aggiunge Shokur. "Con questo tipo di sistema, le persone saranno in grado di dire 'questo è morbido e caldo', o 'questo è duro e freddo'".
La tecnologia sviluppata dal team della Scuola Superiore Sant’Anna e École Polytechnique Fédérale al momento è stata testata in laboratorio. Il prossimo passo sarà quello di rendere il dispositivo pronto per l’uso domestico e di integrare le informazioni termiche provenienti da più punti dell'arto fantasma di un amputato: ad esempio, permettere alle persone di differenziare le sensazioni termiche e tattili sul dito e sul pollice potrebbe aiutarle ad afferrare una bevanda calda, mentre abilitare le sensazioni sul dorso della mano potrebbe migliorare la sensazione di connessione umana permettendo agli amputati di percepire quando un'altra persona tocca la loro mano.
“Questo studio - conclude Micera - apre la strada a protesi di mano più naturali che restituiscono una gamma completa di sensazioni, offrendo agli amputati una percezione più ricca e naturale”.

Notizie specifiche su: protesi, mano, calore, 12/02/2024 Arturo Bandini


Puoi fare una domanda agli specialisti del forum e iscriverti alla newsletter, riceverai le notizie più importanti.

Notizie correlate

Un farmaco per la sindrome di Down

  • Un farmaco per la sindrome di Down In sperimentazione una nuova molecola per il deficit cognitivo
    (Leggi)


L’IA cancella anche la paralisi

  • L’IA cancella anche la paralisi Uomo paralizzato controlla il braccio grazie all’Intelligenza Artificiale
    (Leggi)


Qualità di vita dei disabili

  • Qualità di vita dei disabili Tutto passa dall’indipendenza motoria con i montascale
    (Leggi)


La prima protesi a controllo magnetico

  • La prima protesi a controllo magnetico Realizzata dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna
    (Leggi)


Le protesi non antropomorfe funzionano meglio

  • Le protesi non antropomorfe funzionano meglio Se non assomigliano alle mani umane sono più funzionali
    (Leggi)


Nuovo dispositivo rigenera il midollo spinale lesionato

La mano robotica che avverte il calore

  • La mano robotica che avverte il calore Nelle nuove protesi superato anche l’ultimo limite
    (Leggi)


Come rendere un condominio agevole per una persona disabile

  • Come rendere un condominio agevole per una persona disabile Una guida alla creazione di spazi accessibili e sicuri
    (Leggi)


Un neurostimolatore per tornare a camminare

  • Un neurostimolatore per tornare a camminare Impiantato nel midollo dopo una lesione spinale
    (Leggi)


Nuovo metodo per le lesioni del midollo spinale

  • Nuovo metodo per le lesioni del midollo spinale Gruppo di ricerca europeo sperimenta l’elettroceutica
    (Leggi)


Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile

  • Un esoscheletro per la paralisi cerebrale infantile La seconda vita di Agilik, robottino intelligente che migliora il cammino
    (Leggi)


Una nuova mano robotica

  • Una nuova mano robotica Sperimentazione italiana su una protesi robotica
    (Leggi)


Oltre l’handicap: uomo paralizzato mangia da solo

  • Oltre l’handicap: uomo paralizzato mangia da solo Un’interfaccia uomo-macchina gli consente di tagliare il cibo
    (Leggi)


Una tuta a elettrodi per riprendere a vivere

  • Una tuta a elettrodi per riprendere a vivere Indicata per le persone con problemi motori neurologici
    (Leggi)


Donna con midollo spinale danneggiato cammina di nuovo

  • Donna con midollo spinale danneggiato cammina di nuovo Elettrodi impiantati nei nervi ne riattivano la funzionalità
    (Leggi)


Una cellula riprogrammata per le lesioni spinali

Elettrodi nel midollo per superare la paralisi

  • Elettrodi nel midollo per superare la paralisi Tre soggetti paralizzati possono di nuovo camminare
    (Leggi)


Sindrome di Down, nel sangue i segnali dell’Alzheimer

  • Sindrome di Down, nel sangue i segnali dell’Alzheimer Identificate alterazioni cerebrali alla base della disabilità intellettiva
    (Leggi)


Distrofia, nuovo meccanismo per rigenerare i muscoli

  • Distrofia, nuovo meccanismo per rigenerare i muscoli Possibile un approccio farmacologico inedito per la distrofia di Duchenne
    (Leggi)