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alla 1° pagina..) sull’uso dei probiotici pubblicati fino al febbraio 2021. Dei lavori presi in considerazione ne sono stati selezionati 7 per un totale di 278 persone coinvolte. La gravità dell'alito cattivo è stata definita tramite i livelli di composti solforici volatili rilevati nella bocca o il punteggio OLP, che misura l'odore dell'alito a varie distanze dalla bocca.
Sono stati considerati anche i punteggi del rivestimento della lingua e l’indice di placca, altri fattori spesso associati all’insorgenza dell’alitosi.
Lo studio dimostra che i punteggi OLP sono diminuiti in misura maggiore nei pazienti che hanno ricevuto i probiotici rispetto ai pazienti che non li hanno ricevuti. Risultati simili sono stati osservati anche per i composti solforici volatili rilevati, mentre non si sono registrate differenze significative nel punteggio di rivestimento della lingua e nell’indice di placca.
I ricercatori sostengono che i probiotici hanno la capacità di inibire la decomposizione di aminoacidi e proteine da parte dei batteri nella bocca, ostacolando così la produzione di sottoprodotti maleodoranti.
«Bisogna comunque ricordare che le dimensioni del campione degli studi inclusi erano piccole, e che alcuni dei dati erano incompleti. Saranno necessari ulteriori ricerche per confermare i risultati», concludono gli autori.
Fonte: BMJ Open 2022. Doi: 10.1136/bmjopen-2022-060753
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05/01/2023 Andrea Piccoli
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