Un farmaco per la psoriasi - apremilast - può essere utilizzato in caso di malattie cardiometaboliche secondo una ricerca pubblicata su Jama Network da un team dell'Università della Pennsylvania guidato da Joel M. Gelfand.
Nello studio sono stati coinvolti 70 pazienti con psoriasi da moderata a grave. I volontari hanno assunto 30 mg di apremilast, inibitore orale della fosfodiesterasi-4 (PDE-4) approvato per il trattamento della psoriasi e dell'artrite psoriasica, due volte al giorno. L'età media dei partecipanti era di 47,5 anni; la maggior parte erano maschi (77,1%). Il BMI medio all'inizio del trattamento aveva un valore di 30. Nei pazienti si è verificata una riduzione di circa il 5-6% dell'adiposità sottocutanea e viscerale alla settimana 16 e questo effetto è stato mantenuto per un anno di follow-up.
Non è stato registrato alcun cambiamento nell'infiammazione vascolare aortica rispetto al basale, ma alla luce dei 68 biomarcatori cardiometabolici analizzati, i ricercatori hanno osservato riduzione dei livelli di interleuchina-1b, fetuina A, valina, leucina e isoleucina e alla settimana 52 ci sono state diminuzioni potenzialmente benefiche dei corpi di ferritina, alfa-idrossibutirrato, acetone e chetone, con un aumento dell'apolipoproteina A-1, ma con una riduzione dell'efflusso di colesterolo.
Malgrado non ci sia quindi un'associazione diretta con l'infiammazione vascolare aortica, apremilast sembra associato a una riduzione del grasso viscerale e a effetti benefici su vari indicatori cardiometabolici.
"Se sottoponessimo i pazienti a screening per il diabete, ne controllassimo il colesterolo, la pressione sanguigna e li trattassimo adeguatamente, potremmo ridurre il rischio cardiovascolare e abbassare il gap di aspettativa di vita che le persone con psoriasi affrontano ancora oggi", ha spiegato Gelfand.
Fonte: Jama Network
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