Il tumore della prostata si può fermare inibinendo l'attività di una molecola. Lo ha dimostrato uno studio delle Università di Bristol, Nottingham e West England pubblicato su Biochemical Society Transactions.
La molecola in questione si chiama SRPK1 ed è generalmente preposta alla formazione di nuovi vasi sanguigni. In presenza di una neoplasia, però, questa attitudine si rivela controproducente perché aiuta il cancro a diffondersi dell'organismo garantendogli l'alimentazione necessaria allo scopo.
Utilizzando campioni umani di cancro alla prostata gli scienziati hanno notato che un aumento della molecola SRPK1 è associato a una maggiore aggressività della neoplasia. In fase di sperimentazione, i medici inglesi hanno verificato anche l'efficacia di composti SPHINK per l'inibizione specifica di SRPK1. In tal modo si riduce la crescita tumorale, verificata su modello murino, grazie a ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
322488 volte