Un intervento tempestivo per le emorragie post-partum

E-MOTIVE riduce le morti per emorragia legate al parto

UN INTERVENTO TEMPESTIVO PER LE EMORRAGIE POST-PARTUM

Un nuovo studio dell'Organizzazione mondiale della Sanità e dell'Università di Birmingham segnala l'efficacia dei trattamenti combinati E-MOTIVE per la riduzione delle morti per emorragie legate al parto.
Lo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha ridotto del 60% le emorragie gravi e il tasso di trasfusioni di sangue, migliorando le possibilità di sopravvivenza al parto.
Grazie a E-MOTIVE è possibile individuare precocemente l'emorragia post-partum attraverso una sorta di “telo” per il prelievo del sangue. Gli esperti consigliano anche di praticare le procedure raccomandate dall'Oms insieme e non in sequenza: massaggio uterino, farmaci per contrarre l'utero e arrestare l'emorragia, somministrazione di liquidi per via endovenosa.
E-MOTIVE prevede una strategia con formazione del personale sanitario per l'uso corretto delle azioni da compiere e l'adozione di protocolli standardizzati per la diagnosi e il trattamento dell'emorragia post-partum.
L'approccio sequenziale causa spesso ritardi nella diagnosi e nel trattamento che possono rivelarsi letali. Nella maggior parte dei casi i medici utilizzano l'ispezione visiva per valutare l'emorragia, pratica che tuttavia tende a sottostimare la perdita di sangue e porta a un ritardo nei trattamenti.
Al contrario, la misurazione oggettiva delle perdite con un dispositivo di raccolta semplice e a basso costo - come un telo appunto - combinata con i trattamenti raccomandati dall'Oms ha condotto a un miglioramento significativo dei risultati.
"Il tempo è fondamentale quando si tratta di rispondere a un'emorragia post-partum, quindi gli interventi che eliminano i ritardi nella diagnosi o nel trattamento dovrebbero aiutare molto nell'ambito della salute materna globale", ha affermato il prof. Arri Coomarasamy, co-direttore del Centro di collaborazione dell'OMS sulla salute globale delle donne presso l'Università di Birmingham. articolo di salute altra pagina

15/05/2023 15:20:00 Andrea Sperelli


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