Abbattere i casi di demenza del 50 per cento soltanto tenendo sotto controllo 14 fattori di rischio individuati dai ricercatori. A segnalarlo è uno studio pubblicato su Lancet da scienziati dello University College London.
Secondo i dati, il 7% dei casi è attribuibile al colesterolo cattivo e il 2% alla perdita della vista in età avanzata. Ci sono poi altri 12 fattori di rischio che nel complesso sono associati al 40% di tutti i casi di demenza: basso livello di istruzione, perdita dell'udito, ipertensione, fumo, obesità, depressione, inattività fisica, diabete, alcol, trauma cranico, inquinamento e isolamento sociale.
Le conseguenze peggiori sono la perdita dell'udito e l'alto livello di colesterolo Ldl, subito dopo vengono un basso livello di istruzione nella prima infanzia e l'isolamento sociale in età avanzata.
Sulla base di questi dati, gli esperti hanno stilato 13 raccomandazioni per ridurre i fattori di rischio, dal fornire a tutti i bambini un'istruzione di buona qualità a offrire apparecchi acustici per tutti coloro che hanno una perdita dell'udito e ridurre l'esposizione al rumore dannoso; dalla diagnosi e cura del colesterolo Ldl elevato agli screening e le cure per i problemi di vista per tutti.
Fondamentale poi trattare la depressione e cercare di ridimensionare il fenomeno dell'isolamento sociale, ridurre l'inquinamento atmosferico e il fumo, diminuire infine anche il consumo di zucchero e sale.
Il numero di persone che vivono con la demenza è destinato quasi a triplicare entro il 2050, passando da 57 milioni nel 2019 a 153 milioni. Un fenomeno legato in parte all'aumento progressivo dell'aspettativa di vita.
"Ora abbiamo prove più solide che i fattori di rischio agiscono più fortemente nelle persone vulnerabili”, afferma l'autore principale Gill Livingston della University College London. “Bisogna ridurre le disuguaglianze rendendo gli stili di vita sani il più possibile accessibili a tutti".
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