Due nuove ricerche indagano gli effetti della cannabis su memoria e salute del cervello. La prima delle due, realizzata da scienziati dell'Università del Colorado su circa 1.000 adulti, dimostra che l'uso ampio e assiduo di cannabis è associato a un'attivazione inferiore di alcune aree cerebrali durante lo svolgimento di compiti di memoria.
Le aree che mostrano un'attivazione minore sono l'insula anteriore, coinvolta nel linguaggio, la corteccia prefrontale mediale, importante per la motivazione e l'attenzione, e la corteccia prefrontale dorsolaterale, che elabora le informazioni acquisite di recente.
«L'uso di cannabis si associa a conseguenze negative sulla funzione cerebrale e la memoria, con effetti nel breve e nel lungo periodo. Accanto alla progressiva legalizzazione della produzione e della vendita di cannabis per uso medico e ricreativo in diversi Stati, si è registrato un incremento nella potenza dei prodotti della cannabis e soprattutto un aumento del tasso di utilizzo e di disturbi che ne derivano. Nonostante i tanti effetti negativi dimostrati, fra cui per esempio un maggior numero di incidenti stradali correlati all'impiego di cannabis, è in aumento anche la convinzione che si tratti di una sostanza innocua», spiegano gli autori.
Anche una ricerca condotta in Canada sembra corroborare i risultati del primo studio. Nella provincia dell'Ontario, la legalizzazione della cannabis si è associata a un aumento dei casi di schizofrenia. I dati, apparsi su Jama Network Open, sono stati raccolti su tutta la popolazione residente nella provincia, pari a 13.5 milioni di persone, e su quasi 120mila persone arrivate in Pronto Soccorso per un disturbo connesso all'uso di cannabis.
Particolarmente significativo il dato sul tasso di schizofrenia, che in chi ha fatto uso di cannabis è del 9%, mentre in chi non ne ha mai fatto uso è solo dello 0,6%.
Le differenze sono più evidenti nel confronto fra cosa è successo prima e dopo la legalizzazione della cannabis per uso non medico. Dopo l'approvazione della norma, gli accessi in Pronto soccorso sono cresciuti del 270 per cento e i nuovi casi di schizofrenia sono saliti dal 7 al 16 per cento. Gli autori concludono che «occorre riflettere sui rischi posti dall'aumento dell'uso regolare di cannabis e dall'incremento della potenza di questi prodotti. I casi di schizofrenia sono triplicati negli ultimi 17 anni, così come quelli di psicosi: è necessario pensare a strategie di prevenzione mirate, specialmente per i più giovani che sono a maggior rischio di andare incontro a conseguenze negative».
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
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