Editing dell'Rna per la maculopatia essudativa

La sperimentazione mostra l'efficacia dell'approccio

EDITING DELL'RNA PER LA MACULOPATIA ESSUDATIVA

Sono in corso di reclutamento negli Stati Uniti i pazienti su cui verrà testata la prima terapia di editing dell'Rna con Crispr-Cas13 per trattare la maculopatia essudativa, nota anche come degenerazione maculare legata all'età di tipo neovascolare (nAMD) o “umida”.
Lo studio clinico BRIGHT in aperto, multicentrico, dovrebbe partire questo aprile, almeno a quanto attesta l'azienda sviluppatrice sul sito americano clinicaltrials.org. La terapia, nota come HG202 e sviluppata da un'azienda cinese tramite una piattaforma di Ai, lo scorso novembre ha ottenuto il via libera per l'inizio della sperimentazione sull'uomo dalla Food and drug administration.
È una patologia oculare grave che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione dettagliata. Si manifesta dopo i 55 anni ed è caratterizzata dalla crescita di nuovi vasi sanguigni sotto la retina, un processo chiamato neovascolarizzazione, che può portare a una rapida riduzione grave della vista. Si stima che questa forma rappresenti il 10% di tutte le maculopatie senili, che colpiscono nel mondo circa 200 milioni di persone, con un incremento a 288 milioni previsto entro il 2040.
Attualmente la maculopatia senile umida viene trattata con iniezioni regolari (bimensili o anche mensili) di farmaci nell'occhio per controllare la crescita dei vasi sanguigni permeabili. I farmaci bloccano il Vegf, o fattore di crescita endoteliale vascolare, una molecola che induce la creazione di nuovi vasi sanguigni. Una buona percentuale dei pazienti però sviluppa resistenza ai farmaci, andando incontro alla perdita della vista centrale.
In laboratorio, gli scienziati dell'azienda cinese hanno dimostrato che la somministrazione della terapia di editing dell'Rna ha consentito, attraverso un'unica iniezione, di ridurre localmente l'espressione dell'mRna del Vegf-A all'interno della retina, fermando la crescita di nuovi vasi sanguigni nell'occhio (neovascolarizzazione coroideale ridotta dell'87%, superando gli anticorpi anti-Vegf).
Non solo, nel primo trial clinico di questa terapia che si è svolto in centri cinesi e chiamato SIGHT-I, gli scienziati dell'azienda sviluppatrice avrebbero trovato risultati “molto incoraggianti”, portati poi al meeting dell'American society of gene & cell therapy e allo European society of gene & cell therapy congress.
L'editing dell'Rna non modifica permanentemente il genoma di una persona, ma altera i passaggi che avvengono dopo che la molecola di Rna “legge” le istruzioni del Dna. È quindi da dimostrare quanto sia efficace e risolutiva nel lungo termine.
All'orizzonte per la cura della maculopatia senile umida c'è anche una terapia genica, ABBV-RGX-314, attualmente in fase IIb, di cui sono stati presentati i primi risultati al meeting dell'American academy of ophthalmology (Aao) dello scorso ottobre, mostrando che, a nove mesi dal trattamento, il 78% dei pazienti era rimasto stabile, senza dover ricorrere alle iniezioni.

Fonte: AboutPharma articolo di salute altra pagina

03/02/2025


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