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alla 1° pagina..) possano essere accumulate perché non sono state efficientemente rimosse da questi vasi”. Anche altre malattie – l'autismo o la sclerosi multipla – vanno riconsiderate alla luce di questa importante scoperta.
Kevin Lee, presidente del Dipartimento di Neuroscienze dell'ateneo americano, spiega: «La prima volta che mi hanno fatto vedere il risultato di base, ho detto: 'Dovranno cambiare i libri di testo'».
«La principale conseguenza è che il dogma del privilegio immunitario del cervello (vale a dire l’isolamento immunitario del cervello rispetto al resto del corpo, ndr) come ammesso dagli stessi autori, crolla. Abbiamo tutti studiato che il cervello è segregato dal punto di vista immunitario. La dimostrazione di vasi linfatici del sistema nervoso centrale richiede una rivalutazione urgente dell'assunto di base nella neuroimmunologia. Il nuovo concetto apre la strada a riconsiderare l'eziologia autoimmune di un certo numero di malattie neuroinfiammatorie e neurodegenerative, comprese la sclerosi multipla e la malattia di Alzheimer». A parlare è il prof. Paolo Zamboni, noto per la sua teoria alternativa sull'insorgenza della sclerosi multipla, la quale deriverebbe, almeno in alcune circostanze, dalla Ccsvi (insufficienza venosa cerebro-spinale cronica), un'anomalia del flusso sanguigno.
La scoperta dei ricercatori americani sembra quindi sostenere indirettamente anche la teoria del ricercatore italiano.
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08/06/2015 Andrea Piccoli
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