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alla 1° pagina..) visiva. Con un intervento che sfrutta una protesi in materiale polimerico, simile alla plastica, il valore aggiunto principale sta nella minore percentuale di rigetto e nella poca invasività dell’intervento, quasi ambulatoriale”.
Il trapianto di cornea, infatti, è ancora l’intervento più diffuso per numero di pazienti: in Italia ne vengono eseguiti più di 5000 ogni anno. Le tecniche si sono evolute nel tempo: da quella classica dove veniva impiantata una cornea intera da donatore, alla tecnica lamellare, la più recente e raffinata, che prevede solo la sostituzione degli strati malati di cornea preservando il tessuto non colpito dalla malattia. È un intervento molto meno invasivo rispetto a quello tradizionale che consente un recupero della vista più rapido e minori complicazioni come il rigetto, nonché l’ottimizzazione dell’impiego delle cornee donate. Tuttavia, esistono ancora condizioni in cui il trapianto di endotelio da donatore ha breve durata o impossibilità di essere eseguito: parliamo di pazienti già sottoposti a trapianti di endotelio falliti per causa di rigetto o per la presenza di altre patologie oculari. I risultati de primo intervento eseguito all’IRCCS Policlinico Sant’Orsola e di quelli successivi, dunque, confermano le potenzialità dell’utilizzo di una materiale artificiale per trattare alcune forme di opacizzazione della cornea.
Più specificatamente, parliamo di un sottile strato di un materiale sintetico di 50 micron di spessore e 6,5 mm di diametro: come una piccola lente a contatto morbida e pieghevole che una volta introdotta nell’occhio viene fatta aderire alla parete interna della cornea.
Non siamo ancora al punto da pensare che l’endotelio artificiale possa sostituire del tutto il trapianto di tessuto da donatore: quest’ultimo è infatti ancora in grado di garantire un eccellente risultato visivo con bassi rischi di complicanze e soddisfazione nei pazienti che recuperano la vista pienamente. Ma gli studi in corso dimostrano la sicurezza e l’efficacia di questo tipo di impianti in pazienti con particolari e complesse patologie corneali.
“Questo intervento si inserisce in un più ampio impegno dell’IRCCS sul fronte della ricerca. Come oftalmologia stiamo lavorando soprattutto sul fronte dei nuovi materiali e delle nuove tecniche di trapianto. – continua Fontana –. Negli ultimi 10 mesi, abbiamo eseguito circa 200 trapianti di cornea in casi clinici complessi di pazienti pediatrici e adulti. Il trattamento dei pazienti si estrinseca attraverso una rete di collaborazioni con altri istituti del Policlinico quali la microbiologia, la farmacia, la reumatologia e la dermatologia”.
Giancarla è affetta da una patologia chiamata scompenso endoteliale con una conseguente opacizzazione della cornea e glaucoma. Negli ultimi anni era stata già sottoposta a due interventi di trapianto con cellule endoteliali da donatore, falliti entrambi. Prima dell’operazione con il Professore Fontana, Giancarla era considerata una paziente “visus moto manu”: una condizione assimilabile alla cecità totale, perché in grado di distinguere solo ombre e luce ma non le forme. A fine agosto è stata sottoposta all’intervento con impianto di endotelio artificiale, il primo in Italia e il 100esimo al mondo, attualmente la sua cornea è trasparente e la sua capacità visiva è di 6 decimi. Un risultato straordinario considerando le condizioni di partenza e il passato della paziente.
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15/12/2022 Andrea Sperelli
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