Il nostro umore dipende in larga parte dal modo in cui dormiamo. Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Psychological Bulletin, rivista dell'American Psychological Association.
La ricerca ha analizzato i dati ricavati da 154 studi condotti su oltre 5.000 persone. Grazie ai dati, i ricercatori hanno potuto verificare chi aveva subito privazioni del sonno, una frammentazione del sonno o una perdita parziale del sonno dovuta a un risveglio troppo anticipato. I partecipanti sono stati poi sottoposti a test per verificare i livelli di ansia e depressione, e per controllare lo stato dell'umore.
«In una società largamente “insonne”, quantificare gli effetti della perdita di sonno sulle emozioni è fondamentale per promuovere la salute psicologica - si legge nell'introduzione del nuovo lavoro -. Questo studio rappresenta la sintesi quantitativa più completa della ricerca sul sonno e sulle emozioni fino a oggi e fornisce una forte evidenza che i periodi di veglia prolungata, la durata ridotta del sonno e/o i risvegli notturni influenzano negativamente il funzionamento emotivo umano».
«Abbiamo scoperto che tutte le forme di perdita di sonno - privazione totale di sonno, perdita parziale di sonno e frammentazione del sonno - hanno provocato cambiamenti emotivi. L'effetto più forte e consistente è la riduzione dell'umore positivo - ha spiegato Cara Palmer, professoressa alla Montana State University di Bozeman e tra gli autori dell'indagine -. Inoltre, la perdita di sonno aumenta i sentimenti di ansia e fa calare l'eccitazione: le persone provano risposte emotive più attenuate».
Gli adulti hanno bisogno di almeno 7 ore di sonno per notte. Diversi studi hanno associato il sonno insufficiente a un aumento del rischio di obesità, malattie cardiache e demenza, oltre che a disturbi dell'umore.
«In tutto il mondo, raramente gli individui dormono la quantità di sonno raccomandata per almeno 5 notti a settimana - ha confermato Jo Bower, co-autrice e docente presso la University of East Anglia di Norwich -. Il nostro lavoro mostra le potenziali conseguenze di questa situazione sulla salute emotiva, in un momento in cui i problemi di salute mentale sono in rapido aumento».
La perdita di sonno amplifica i sintomi depressivi e l'ansia, anche in soggetti che non presentano condizioni psichiatriche o fisiche note.
«È probabile che la perdita di sonno possa influenzare in modo diverso le persone già depresse o con un rischio genetico di depressione - ha spiegato Palmer -. Alcuni dei nostri lavori precedenti suggeriscono che gli individui già ansiosi, se privati di sonno, possono sperimentare conseguenze molte forti».
Il sonno come uno dei primi segni di un disturbo mentale incipiente. Ne è convinto Raj Dasgupta, professore associato di Medicina clinica presso la Keck School of Medicine della University of Southern California: «Gli studi inclusi nella meta-analisi mostrano che i soggetti affetti da insonnia hanno maggiori probabilità di sviluppare un disturbo d'ansia e che l'insonnia è anche un predittore affidabile di depressione. I soggetti con una scarsa quantità e qualità del sonno riferiscono di sentirsi più stressati, arrabbiati, tristi e mentalmente esausti. Quando i soggetti hanno ripreso a dormire normalmente, hanno registrato un netto miglioramento dell'umore».
È soprattutto la perdita del sonno a onde rapide (Rem) a causare danni. «Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare l'impatto di un sonno insufficiente sulle persone con disturbi mentali, sugli adolescenti e sui bambini, ma ogni persona dovrebbe fare attenzione a dare la giusta importanza al sonno - ha concluso Bower -. Concedersi del tempo per dormire è un atto importante di cura di sé, come mangiare bene e fare esercizio fisico. È anche importante apportare cambiamenti nella società: penso all'orario di inizio della scuola, agli orari di lavoro, ai turni e all'accesso a cure mediche per i problemi del sonno».
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