(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) riuscito a coinvolgere più di 40 centri che hanno arruolato più di 200 pazienti», ha precisato Michele Senni. «Il Papa Giovanni XXIII è risultato il primo centro a livello nazionale, con più di 30 pazienti arruolati. PARADIGM-HF ha dimostrato la maggior efficacia della nuova molecola LCZ696 rispetto ai precedenti ACE-inibitori (enalapril). Per usare una metafora calcistica, si tratterebbe di un 4 a zero in favore del nuovo farmaco. Lo studio ha dimostrato che il nuovo farmaco riduce la mortalità cardiovascolare del 20%, e il rischio di ospedalizzazione del 21%. Anche il rischio di mortalità globale è ridotto del 16% rispetto ai pazienti curati con il precedente standard terapeutico. In pratica per i pazienti l’uso del farmaco LCZ696 consente potenzialmente un anno e mezzo di vita in più: un risultato di grande importanza in medicina e soprattutto in pazienti così gravi».
La riduzione del rischio di mortalità a seguito dell’uso in terapia del farmaco in questione, da qualche anno commercializzato in altri paesi sotto il nome di ENTRESTO, è dovuto alla doppia azione della nuova molecola sperimentata, data dall’associazione tra valsartan e sacubitril. Ne è convinto Michele Senni, che ha spiegato che «la nuova molecola blocca, da un lato, i recettori AT1 (valsartan) e contemporaneamente degrada gli ormoni natriuretici (sacubitril). Si tratta in sostanza di una vera e propria modifica nelle strategie terapeutiche, che fino allo studio PARADIGM-HF si basavano solo sull’inibizione neuro-ormonale, mentre ora introducono il modello, il paradigma appunto, della modulazione neuro-ormonale».
Ora la recente scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi interessanti sviluppi. La nuova molecola riduce infatti anche la comparsa di diabete rispetto all’enalapril e nei soggetti con diabete già stabilito riduce l’emoglobina glicata, in virtù di un’azione sull’insulino-resistenza ancora non del tutto chiarita.
L’impegno della Cardiologia del Papa Giovanni XXIII però non si ferma qui. «Sono in corso due studi internazionali molto importanti», conclude Michele Senni, coordinatore nazionale di entrambi questi trial. «Lo studio PARAGON si pone l’obiettivo di verificare entro l’inizio del 2019 i benefici della nuova molecola anche nello scompenso cardiaco a funzione sistolica preservata. Sono stati arruolati più di 4800 pazienti con l’Ospedale Papa Giovanni XXIII terzo centro al mondo per numero di pazienti arruolati su 850 centri coinvolti. Lo studio PARADISE è agli inizi e intende valutare i vantaggi di ENTRESTO nei pazienti con scompenso cardiaco o disfunzione del cuore a seguito di infarto miocardico acuto, rispetto al Ramipril».

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Notizie specifiche su: cuore, scompenso, molecola, 04/05/2017 Andrea Sperelli


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