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alla 1° pagina..) risolto il problema.
I soggetti hanno imparato alcuni semplici esercizi del pavimento pelvico da effettuare in maniera regolare, ogni giorno, per 12 settimane. All'inizio dello studio il tempo medio di eiaculazione era di 32 secondi, un lasso brevissimo di tempo che al termine della sperimentazione si era protratto fino a raggiungere i 2 minuti e mezzo. Soltanto 5 partecipanti non avevano fatto segnare alcun miglioramento.
Il dott. Antonio Pastore, coordinatore dello studio, sottolinea: «questo è un piccolo studio, per cui gli effetti devono essere verificati in una prova più grande. Tuttavia, i risultati sono molto positivi. Gli esercizi di riabilitazione sono facili da eseguire, senza effetti avversi riportati».
La stessa tipologia di esercizi serve anche per migliorare l'incontinenza urinaria e sono consigliati dopo aver subito un intervento per il cancro della prostata. «Abbiamo anche scoperto che il fatto che gli uomini sono stati in grado di migliorare la loro vita sessuale con le proprie forze, ha permesso loro di aumentare la propria fiducia in se stessi», aggiunge Pastore.
Questo tipo di “terapia” ha inoltre il vantaggio di essere completamente a costo zero per i pazienti e di non causare alcun tipo di effetto collaterale, aspetti che non si possono certo attribuire ai farmaci.
«L’eiaculazione precoce è un problema reale per molti uomini, e ogni modo che possiamo trovare per rimediare a questa condizione è il benvenuto. Questo metodo è particolarmente gradito perché sono i malati stessi che superano il problema attraverso i propri sforzi, e che avranno benefici psicologici aggiuntivi», spiega il prof. Carlo Bettocchi, portavoce dell’Associazione Europea di Urologia.
Ma in cosa consistono esattamente questi esercizi? Ci si riferisce sostanzialmente agli esercizi di Kegel, così chiamati perché proposti per la prima volta dal ginecologo statunitense Arnold Kegel. Si tratta di un'attività che si può svolgere in qualsiasi momento, in qualsiasi posto e con qualsiasi posizione del corpo adottata.
Innanzitutto bisogna svuotare completamente la vescica perché l'esecuzione degli esercizi con la vescica piena può comportare l'indebolimento del muscolo pubococcigeo e causare una progressiva difficoltà negli svuotamenti successivi.
Il movimento è molto semplice: vanno contratti i muscoli del pavimento pelvico per 5-10 secondi, rilasciando poi gli stessi muscoli per lo stesso periodo di tempo. Durante l'esecuzione non vanno mossi glutei, addominali e gambe. La serie va ripetuta 10 volte per 2 o 3 “sedute” al giorno.
Il consiglio è di iniziare in maniera graduale, magari contraendo i muscoli per 4-5 secondi e poi aumentare gradualmente fino ad arrivare a 10 secondi.
Se vi state chiedendo quale sia il muscolo pubococcigeo, sappiate che esistono degli strumenti medici atti al riconoscimento dello stesso, come molle, bulbi di gomma e bilancieri. C'è tuttavia un modo più semplice per localizzarlo, ovvero interrompere per alcuni secondi il flusso di urina durante la minzione. Ovviamente questo metodo non va utilizzato regolarmente perché alla lunga potrebbe causare infezioni del tratto urinario.
È bene attenersi alla modalità indicata senza sovraccaricare il muscolo, nel qual caso si avrebbe l'effetto opposto.
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16/04/2014 Andrea Piccoli
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