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alla 1° pagina..) la profilassi avvenga ne giro di poche ore, l'ideale sarebbe entro 4 ore, ma comunque non oltre le 72 ore dal possibile contagio. In realtà, più è grave l'esposizione, maggiore sarà la necessità di intervenire il più presto possibile. Per gravità dell'esposizione si intende:
- un'esposizione a grandi quantità di sangue;
- un contatto diretto fra sangue infetto e tagli e ferite aperte sulla pelle;
- un'esposizione al sangue di un paziente con alta carica virale.
Per gravi esposizioni, i servizi di pubblica salute raccomandano di usare una combinazione di 3 medicinali (AZT + 3TC + Nelfinavir) per quattro settimane.
La PEP porta con sé alcuni effetti collaterali, in particolare nausea e malessere generalizzato, ma anche mal di testa, diarrea e stanchezza.
La profilassi post-esposizione, che va solitamente seguita per 4 settimane, abbatte il rischio di contagio dell'80 per cento. In alcuni casi tuttavia non è sufficiente a garantire immunità dal virus, che si propaga lo stesso nell'organismo. È quindi fondamentale continuare a seguire le precauzioni dettate dal buon senso prima che dai protocolli sanitari, ovvero non concedersi rapporti non protetti, ma utilizzare sempre il preservativo.
Nei casi in cui la PEP non risulta efficace, molto probabilmente si allungheranno i tempi di sieroconversione, ovvero di quel periodo di tempo necessario affinché i test che scovano gli anticorpi anti-Hiv risultino positivi.
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Andrea Sperelli
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