(2° pagina) (Torna alla 1° pagina..) mostrano che per il 77% del campione la condizione di infezione da HIV ha un impatto sulla salute psicologica e mentale; fenomeno statisticamente rilevante in chi ha iniziato la terapia da almeno 5 anni. Le condizioni prevalenti risultano essere ansia (45%), disturbi dell’umore (37%) e del sonno sono (36%). Fra gli interventi più efficaci per migliorare la qualità di vita vengono citati l’attività fisica e mentale (43%) e il coinvolgimento in percorsi clinici specifici (36%). La fonte di informazione principale rimane il medico infettivologo (62%), seguito da Internet (48%).
Dai dati elaborati da Elma Research è stata ideata la campagna di sensibilizzazione “HIV. Ne parliamo?”, promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di 16 Associazioni di pazienti italiane, della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e dell’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (ICAR). Attraverso la voce di chi vive con l’HIV, la campagna pone l’attenzione sugli aspetti di vita che possono essere migliorati, per prenderne consapevolezza e iniziare ad affrontarli. A partire da una semplice domanda da fare al proprio medico: ne parliamo? Dagli aspetti psicologici alle relazioni con gli altri, dal dialogo con il medico alla corretta assunzione della terapia, questa campagna vuole offrire, attraverso le storie di chi vive con HIV, degli spunti di riflessione sulla propria condizione e informazioni utili per migliorarla.
“Quello della salute mentale e del benessere psicologico più in generale è un aspetto molto importante a cui non sempre viene data la giusta attenzione”, spiega Alessandro Lazzaro, Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma, uno degli autori del poster presentato al congresso SIMIT. “Numerose sono le persone con HIV a rischio depressione o che presentano disturbi come insonnia, ansia, depressione che possono avere un impatto importante sulla qualità di vita. Le cause possono essere diverse: lo stigma sociale, purtroppo ancora fortemente presente, è una delle principali. Ma dietro alcuni di questi disturbi può esserci una causa biologica, legata agli effetti del virus o della stessa terapia antiretrovirale. In tale contesto, il dialogo medico-paziente ha un ruolo cruciale per prendere consapevolezza e affrontare queste problematiche, non solo dal punto di vista delle scelte terapeutiche, ma anche per indirizzare chi ne ha bisogno verso un percorso integrato di tipo multidisciplinare”.
Notizie specifiche su: Hiv, mentale, disturbo, 05/12/2023 Andrea Piccoli


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