La somministrazione dei farmaci chemioterapici sottocute è un’alternativa preferibile alle iniezioni endovena. Lo dice uno studio dell’ALTEMS, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma.
Il passaggio dall’endovena alle iniezioni sottocute si traduce in termini temporali in un vantaggio considerevole. Si passa infatti da un’ora e mezza a 5 minuti, con gli effetti presumibili riguardo alla qualità di vita del paziente, ma non solo.
Si accorciano anche i tempi di attesa in ospedale e si risparmiano risorse che possono essere reinvestite altrove.
La via di somministrazione endovenosa necessita peraltro della presenza di un accompagnatore e comporta il rallentamento del ritmo lavorativo dello staff medico.
Alessandra Cassano, Dirigente Medico UOC di Oncologia Medica presso la Fondazione Policlinico Universitario “A. ...
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