Sappiamo tutti cosa è l'insonnia per averla provata almeno una volta nella vita. Gli esperti la definiscono un disturbo del sonno dovuto a una sua insufficienza qualitativa e quantitativa per una alterazione del ritmo sonno-veglia con prevalenza di quest'ultima. L'insonnia è dunque un sintomo più che una malattia e si può manifestare in molte affezioni acute o croniche; nella grande maggioranza dei casi non dipende da una malattia organica, ma è l'espressione di un disturbo funzionale che quasi costantemente si identifica con uno stato di squilibrio emotivo. Nel bambino i disturbi del sonno sono abbastanza frequenti e consistono principalmente in una difficoltà ad addormentarsi o in un sonno agitato e spesso interrotto da incubi oppure in disturbi del sonno conseguenti a situazioni ambientali insolite o disagevoli. Talora i disturbi del sonno. specie in età adolescenziale, sono imputabili a una condizione di instabilità e di ipereccitabilità emotiva. Un particolare disturbo del sonno è rappresentato dal sonnambulismo; si tratta di manifestazioni motorie automatiche e sufficientemente finalizzate e organizzate che non lasciano alcun ricordo al risveglio. Nell'adulto l'insonnia rappresenta un disturbo diverso per significato e gravità . Anzitutto è difficile stabilire regole precise sulla durata ottimale del sonno (questo dato può variare da 6-7 ore per alcuni individui a 9-10 per altri); inoltre l'insonnia può essere occasionale in rapporto a periodi di particolare tensione emotiva, a preoccupazioni familiari o professionali o ad avvenimenti luttuosi; infine l'insonnia può essere più o meno persistente e in tal caso può riconoscere una base nevrotica o una genesi psicotica. In quest'ultima evenienza può rappresentare una manifestazione sintomatica di una schizofrenia, di uno stato delirante cronico, di un accesso maniacale. Anche nella depressione l'insonnia rappresenta un sintomo di particolare gravità .
Difficoltà ad addormentarsi, qualità del sonno scadente, risvegli frequenti.
In caso di insonnia prolungata senza cause evidenti, per individuare il problema all'origine della patologia e la sua gravità sono utili registrazioni EEG per indagini sul tipo di onde cerebrali presenti e valutazione della respirazione, dell'attività muscolare e di altre funzioni corporee durante il sonno. Può essere utile inoltre tenere una registrazione del tipo di sonno.
Nell'insonnia infantile la cura consiste prevalentemente nella rimozione di quelle situazioni disagevoli che spesso ne sono alla base e nella somministrazione temporanea di blandi sedativi. I farmaci, infatti, rappresentano un aiuto prezioso nell'insonnia, anche se nel bambino è sconsigliabile l'uso prolungato di questi prodotti, specie quando si tratti di sonniferi specifici. La cura dell'insonnia dell'adulto dipende dalle situazioni causali. L'assunzione di farmaci ipnotici (adesso per fortuna ne esistono di diverso tipo) deve essere comunque ragionevole e controllata perché non è indispensabile in ogni tipo di insonnia. Più utile, in molti casi, risulta l'uso di blandi tranquillanti dalla brevissima persistenza nell'organismo, che favoriscono il sonno senza provocare fenomeni di assuefazione.
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