È tornato qualche mese prima del solito e ha riempito le unità di terapia intensiva neonatale. È il virus respiratorio sinciziale, di fatto cancellato lo scorso anno fra lockdown e misure protettive, ma ora tornato più vivo che mai a minacciare la respirazione dei più piccoli provocando la bronchiolite.
I ricercatori del Policlinico San Matteo di Pavia stanno portando avanti due studi in parallelo. Il primo sta cercando di capire in maniera approfondita la natura del virus, provando a far luce sui meccanismi di insorgenza e sulla risposta immunitaria.
L’RSV, l’acronimo che identifica il virus respiratorio sinciziale, è un virus a Rna – come Sars-CoV-2 – ed è classificato come pneumovirus. Finora ne sono stati identificati 4 sottogruppi: A1, A2, B1 e B2. La stragrande maggioranza dei bambini viene colpita entro i primi 4 anni di vita. L’esposizione al virus non crea immunità, quindi ...
(Continua)
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