Una proteina mancante potrebbe essere all'origine della demenza senile, una patologia che colpisce circa il 5 per cento dei pazienti oltre i 65 anni e il 30 per cento di quelli oltre gli 85 anni.
A riferire questo possibile meccanismo di innesco della patologia è un team dell'Università di Warwick, che ha pubblicato su Nature Communications il resoconto di un'analisi sull'argomento.
L'assenza della proteina causa cambiamenti strutturali nelle cellule del sistema nervoso, favorendo la comparsa dei primi segni di demenza, il che si traduce in una ridotta capacità di apprendimento e di formazione dei ricordi. L'assenza di MK2/3 provoca alterazioni nella forma del neurone postsinaptico e "limita la capacità dei neuroni di comunicare tra loro, portando ad alterazioni nella capacità di memorizzazione", spiega l'autrice della ricerca Sonia Corra. "I percorsi MK2/3 sono potenziali bersagli ...
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