Percentuali di guarigione sempre più elevate tra i malati di patologie linfoproliferative (linfomi e leucemia linfatica cronica), ricorrendo all’utilizzo di nuovi farmaci. Mentre, grazie al “trapianto aploidentico”, che utilizza cellule staminali emopoietiche da donatore familiare si possono curare i casi più gravi di leucemie e anche di linfomi aggressivi.
Sono questi i progressi più significativi registrati negli ultimi mesi dalle Ematologie italiane, all’esame degli specialisti riuniti a Verona per il Congresso Sie (Società italiana di ematologia).
Le malattie linfoproliferative, costituiscono un gruppo molto eterogeneo di patologie neoplastiche del sangue, che comprende almeno circa 30 diverse entità anatomo-cliniche.
Nel caso del linfoma di Hodgkin, si interviene con la polichemioterapia convenzionale, che, ad oggi, guarisce circa l’80-85% dei pazienti. “Questi pazienti si ...
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