Le maggiori conseguenze a lungo termine della sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (OSAS) sono a carico dell’apparato cardiovascolare. In assenza di trattamento il rischio di eventi cardiovascolari è elevato, almeno nei pazienti con OSAS grave.
Anche se l’uso abituale della pressione continua positiva per via nasale (CPAP) durante il sonno normalizza tale rischio, la frequente coesistenza di altri fattori, quali obesità, ipertensione, dislipidemia, o fumo di sigaretta, rende difficile accertare il ruolo indipendente dell’OSAS nell’aumento della mortalità e della morbosità cardiovascolari ad essa associate.
L’OSAS può intervenire nella patogenesi dell’ipertensione arteriosa attraverso vari meccanismi. L’ipossiemia intermittente notturna e l’interruzione dello stato di sonno (arousal) associati alle apnee sono potenti fattori di attivazione autonomica e giocano un ruolo patogenetico ...
(Continua)
leggi la 2° pagina
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
293814 volte