L’attacco ischemico transitorio (Tia) viene anche definito mini-ictus perché i sintomi che comporta sono simili: perdita di forza nel braccio, difficoltà a camminare, occhi annebbiati, problemi di linguaggio. A cambiare è il fatto che dopo qualche minuto tutto torna nella norma.
Un editoriale apparso su Jama invita a superare il concetto di transitorietà, dal momento che anche in caso di Tia il cervello può rimanere in qualche modo segnato.
La risonanza magnetica ha evidenziato la presenza di segni indotti dalla Tia, con conseguente perdita di neuroni. Secondo l’approccio odierno, Tia e ictus vanno considerati "un continuum di condizioni gravi legate a un’ischemia cerebrale".
Entrambi sono indicatori di disabilità attuale o imminente e rischio di morte. Quindi anche di fronte a un attacco ischemico transitorio bisogna agire subito, evitando di pensare che non si tratti di una ...
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